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    Kabuki è sempre stato un posto dove la gente poteva godersi la moltitudine di esoticità che poteva trasmettere, dai negozietti, alle bancarelle di gadget e ristoranti di cucina orientale. Un vero spettacolo di luci sia di giorno che di notte, dove le persone sembravano non dormire e il posto diventava sempre più affollato.
    Ma non tutto è oro ciò che luccica, il distretto infatti pullula di gente che pur di fare qualche soldo si mette a vendere o addirittura contrabbandare roba strettamente illegale, siano esse droghe, innesti "presi in prestito", vendita di organi al mercato nero e Dio solo sa cos'altro.
    Le gang adorano questo posto proprio per questo, la possibilità di guadagno è alta ma se non si è attenti la merce potrebbe persino rivelarsi un'arma a doppio taglio.
    Il detto "cane mangia cane" è molto ben descrittivo in questo caso, ne è un esempio il famoso bar Lizzie, dove si possono acquistare delle braindance di buona fortuna e soprattutto in grado di divertire chiunque. Il bar infatti funziona come zona franca, un po' alla Afterlife ma con più sesso, ed è protetto allo stesso modo. Nessuno procura guai al Lizzie's Bar, se vuole tenersi le ginocchia.
    Tra le viarie persone che lavorano qui c'è Lara, creatrice di braindance, una delle tante perlomeno, che si occupava che i clienti fossero sempre soddisfatti nel miglior modo possibile, con aiuti o meno che ne serviva.
    Ma solo questa sera avrebbe avuto una sorpresa fuori dagli schemi, c'era la vendita nel mercato locale di una braindance "più unica che rara" diceva il file. Nient'altro, solo questa enigmatica descrizione che poteva o meno attirare la sua attenzione... se avrebbe voluto investigare.
    La notte era ancora giovane però, chissà cosa avrebbe riservato.

    Oilà! Finalmente ho trovato tempo per scrivere la vostra role ^^
    Per adesso ho scritto solo dove si trovi Lara, per Owen decidi tu Catcher dove sta e cosa sta facendo. Non è nemmeno necessario che sia presente a Kabuki volendo, sei libero di dire dove si trova ^^
    In ogni caso qualsiasi cosa decidiate, vivete come vivrebbe il vostro pg, Lara quindi avrà la più completa scelta di cosa fare di questo annuncio.
     
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    Owen Wess | 30 y.o. | NCPD, MAX-TAC



    Il cofano non c'era.
    Era una delle tante parti mancanti.
    Il telaio opaco era appoggiato su uno dei ponti idraulici. Vecchia tecnologia ma affidabile. Il motore era un grosso V8 di derivazione Chrysler, difficile indovinare l'anno.
    Se ne stava in silenzio, su uno dei banchi da lavoro, fissando il suo corpo metallico come farebbe uno spirito in transizione. Dopo tutto quel luogo era un santuario.
    L'Old classic si ergeva ad un passo dal variopinto quartiere di Kabuki, addossato fra due grattaceli, con un piccolo spiazzo recintato antistante alle saracinesche da cui si accedeva. L'insegna al neon aveva un che di vintage, come tutto il resto in realtà. Un tempio dell'era meccanica, dove la tecnologia trovava giusto lo spazio necessario ad essere utile e non invadente.
    Vecchie foto alle pareti, utensili, un paio di divani in pelle, un frigo ed una porta che dava su un piccolo ufficio e le scale che conducevano all'appartamento al piano superiore.
    Un cartolina dal retrogusto americano.

    Owen stava lavorando all'albero di trasmissione. Con la sua mole incastrata in quello scheletro che stilizzava i tratti di una Jensen Interceptor, sembrava un animale in gabbia. Sul volto serio l'alternarsi luminoso delle luci del saldatore.
    Non distante sua sorella stava finendo di regolare le valvole di un Alvarado V4F 570 Delegate.
    I suoni della città erano una cacofonica composizione di vita, così onnipresenti da essere diventati indistinguibili dall'ambiente, mentre la musica proveniente da un piccolo stereo, riproponeva un pezzo classic rock di mezzo secolo prima.
    Il sole era ormai scomparso e non mancava molto alla chiusura dell'officina.










     
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    Toorop Kruger | 34 | Aldecaldos / Mercenario

    Narrato
    Pensato
    <parlato>

    Nelle Badlands vi è sempre quella strana calma apparente: deserto, rocce e sabbia che si estendono a perdita d’occhio, pochi i mezzi in transito sulla Route 67 ed ancora meno le persone visibili nelle poche aree di servizio presenti, il sole stava tramontando ed il suo disco risplendeva di bagliori arancioni mentre, un pò alla volta, s’accingeva a nascondersi dietro le dune.
    La brezza serale spazza via la polvere dal nero asfalto della strada che pare tagliare di netto in due quel paesaggio come un colpo di coltello, ai due lati, lente e silenziose si muovono le gigantesche pale eoliche.
    L’aria che entra dal finestrino aperto comincia a farsi più fresca, era una sensazione piacevole, il rombo profondo e costante del motore si unisce al sibilo dell’aria spinta nell’abitacolo ed insieme accompagnano il pezzo rock d’altri tempi, quasi di un secolo fa, che stava facendo vibrare le casse ad un volume bello allegro - Highway To Hell degli AC/DC - Un pezzo decisamente azzeccato - pensò Toorop scorgendo i Megaedifici ed i grattacieli di NC stagliarsi all’orizzonte, prese una bella boccata di fumo dalla sigaretta e rimise il gomito fuori dal finestrino. Deglutì ed espirò lentamente assimilando la nicotina.
    La sua Archer modificata ( lui l’aveva rinominata Prowler) macinava quell’asfalto che era una meraviglia, il tachimetro segnava le 90, anche 100 miglia orarie, non che avesse fretta ma quello era il suo modo di guidare.
    Le gomme tassellate creavano una vibrazione caratteristica, quasi ipnotica e mentre i bagliori del tramonto alle sue spalle creavano uno splendido gioco di riflessi caleidoscopici sulla verniciatura argentata del cofano, tutt'intorno il paesaggio cambiava: era entrato nel distretto di Westbrook ed il quartiere di Charter Hill con i suoi palazzi di recente costruzione aveva preso il posto del deserto, di fronte a lui la città diventava sempre più imponente.
    Toorop si accese un’altra sigaretta.

    Lasciata la Route 67 prese lo svincolo per entrare sulla Highway, si lasciò alle spalle Charter Hill in direzione Japan Town, alla sua destra s’immaginò i ricconi che guardavano il mondo dalle loro ville miliardarie di North Oak, immersi nel lusso e con la puzza sotto al naso.
    La mano destra spinse in avanti la leva del sequenziale, il gesto scalò una marcia, i giri del motore s’impennarono, spinse col piede sull'acceleratore facendo prendere velocità all’auto.
    Toorop sorrise compiaciuto, adorava la sensazione data dall’accelerazione e lo scoppiettio seguito dai lampi rosso bluastri delle fiammate che fuoriescono dagli scarichi.
    Una rapida occhiata allo specchietto, solo una mano teneva il volante reggendo al contempo la sigaretta tra indice e medio, il fumo vorticava sospinto dalla velocità dell’aria, poi con un gesto calcolato ruotò il volante di pochi gradi a sinistra, quanto bastava a far si che la Prowler cambiasse corsia, permettendogli di superare una lunga fila di auto.

    Nei pressi di Japan Town il traffico si fece più intenso costringendolo a rallentare e la cosa non gli piacque per niente, del resto quel distretto attirava parecchie persone la sera, anche a lui piaceva - c’erano localini niente male - ma non era lì che era diretto.
    Di lì a poco sarebbe rimasto imbottigliato in una lunga colonna e quando raggiunse la sua uscita si era fatto buio già da un pò, la movida notturna della City era cominciata, finito il lavoro la gente si riversava per le strade in cerca di svago, le insegne si accendevano e da ogni locale proveniva l’eco di musica sempre diversa, quel distretto aveva un'atmosfera particolare, esotica, ma si sà, col calare delle tenebre anche i predatori cominciano la caccia: appena entrato a Kabuki vide un gruppetto di asiatici intenti a darsi delle arie, abbigliati con vestiti dai colori fluo e sgargianti, pettinature assurde, le loro auto e moto elaborate erano disposte a semicerchio , impossibile non notarli, impossibile non riconoscere il loro simbolo graffittato su tutti i muri - Tiger Claws…. che banda di pagliacci… - pensò, abbozzando una smorfia e spingendo fuori il fumo dalle narici, stizzito.
    Quello era il loro territorio e Toorop lo sapeva.
    I riflessi dell’illuminazione stradale davano l’idea di scivolare sul vetro del parabrezza mantenendo sempre la stessa cadenza - mentre procedeva per le vie di Kabuki la mente di Toorop tornò a quel pomeriggio e alla discussione con gli altri:
    < Il mercato nero di Kabuki potrebbe essere la nostra opportunità per svoltare… Lì vendono di tutto e lo sapete anche voi! Quella roba arriva da dovunque, hanno sicuramente qualcuno che si occupa del contrabbando. Dobbiamo solo capire il come e il da chi!> diceva loro gesticolando, si era decisamente innervosito perchè l’unica obiezione ricevuta fino a quel momento era stata - Ma è territorio dei Claws - < Tutta quella maledetta città appartiene a qualcuno! E mentre noi siamo qui a spaccarci il culo per guadagnare quattro spicci, lì ci sono opportunità di business da migliaia di eddy delle quali non sappiamo un ca**o!!! Dobbiamo. Trovare. Un. Aggancio. In. Quel. Maledetto. Distretto!!!> - aveva di nuovo alzato la voce ma chissenefrega, dovevano pur capirla in qualche modo. Bisognava fare soldi.
    Dal finestrino ora entrava un'aria totalmente diversa, assuefatta da una città che non dorme mai, odore di cibo, smog, rifiuti, tutto si mescolava ad un vociare continuo, agli spot pubblicitari dei maxischermi, ai clacson, al suono delle sirene ed alla voce metallica dei semafori pedonali. I neon multicolore illuminavano qualsiasi cosa.

    Ben presto il mercato di Kabuki gli fu in vista, rallentò ancora e l’auto che ora procedeva quasi a passo d’uomo emetteva un gorgoglio profondo, Toorop eseguì una rapida scansione della zona, le ottiche Kiroshi gli permettevano di zoomare fino a quattro volte e gli proiettavano le informazioni direttamente nel campo visivo, se c’era qualcosa di interessante ed evidente ad un primo colpo d’occhio, molto probabilmente l’avrebbe notata.
    Superato il mercato di poche centinaia di metri si infilò in un parcheggio e trovò posto al primo piano interrato, una volta spenta l’auto si soffermò qualche minuto per i suoi controlli di routine: afferrò la pistola dalla fondina ascellare e fece una rapida ispezione dell’arma: la CHAOS si presentò impeccabile, pulita ed oliata, estrasse il caricatore spingendo col pollice sui proiettili per controllare la resistenza della molla di contrasto, la fece scarrellare verificando che il colpo fosse in canna, rimise il caricatore, testò il selettore della sicura e portandosi in posizione di mira diede una valutazione alla regolazione delle tacche di mira - Tutto perfetto, è il momento di cominciare - si disse soddisfatto, un sorrisetto compiaciuto gli si era stampato in faccia, la CHAOS ritornò al suo posto e Toorop scese dalla macchina.

    Tornato in strada s’incamminò per il breve tragitto che lo avrebbe portato alla zona del mercato, quella sera si era buttato addosso, come al solito, i suoi abiti preferiti e si era dato una bella ripulita, non voleva di assecondare il clichè del nomade selvaggio e sporco.
    La barba folta era ordinata e rifinita, l’aveva accorciata di qualche centimetro, i capelli pettinati all’indietro, tenuti in posizione con un pò pomata.
    Dal Crystal Jock marrone scuro tenuto aperto faceva capolino l’aquila a due teste bianche sotto la quale spiccava la scritta Live Fast, sul retro del bomber spiccava la patch rossa raffigurante il ringhio di un Oni giapponese.
    Con le mani infilate nelle ampie tasche nei Neo Tac e le maniche del Jock tirate su fin quasi al gomito che lasciavano in bella vista i tatuaggi sugli avambracci, camminava con fare tranquillo.

     
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    LARA CLARK | 25 | Moxes/Creatrice di Brain dance


    Narrato
    Parlato
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    Lara aveva appena finito di creare una sua BD per un cliente del Lizzie che ne aveva richiesta una specifica, ed era disposto a pagare una notevole quantità di euro-dollari, Che merda. Pensò una volta sistemato l'ultimo dettaglio, no, non considerava brutta la sua creazione, era raro che si vantasse, ma sapeva di essere brava in quello, era proprio per il contenuto che aveva dovuto inserirci che aveva avuto quella reazione, era al limite della legalità, ma del resto lui pagava, lui decideva cosa mettere e cosa non mettere, finchè rimaneva nella legge, e non era certo da Lara rifiutare di crearne una anche con un contenuto come quello.

    La ragazza chiuse il file Sporco pervertito. Pensò accendendosi la sigaretta numero 14 della giornata e lasciandosi andare un attimo sullo schienale della sedia, sapeva di dover fare un ultimo check prima di considerare la creazione veramente riuscita, ma in quel momento, anzi, per quella notte, ne aveva abbastanza Domani la riguardo, per oggi ho chiuso aveva solo voglia di andare al piano superiore e distrarsi con un buon bourbon e il suo adorato punk, ma in quel momento arrivò una comunicazione al suo cyberdeck, qualcuno di anonimo gli aveva mandato la pubblicità di una BD che il tizio definiva "più unica che rara" in vendita proprio al mercato di Kabuki

    Si certo. Pensò Lara ridacchiando, quante volte aveva visto BD pubblicizzate in quel modo e che si trattavano di cose alquanto ordinarie, magari un po' sopra le righe, ma niente in confronto a quello che creava lei, però allo stesso tempo era curiosa di vedere che cosa avevano inventato quella volta e decise che la visione di una BD non sua sarebbe stata una distrazione ancora migliore di alcool e musica.

    Spense la sigaretta nell'ormai colmo posacenere, prese le scale che portavano al piano superiore del locale e uscì da quel posto salutando le due ragazze armate di mazza da baseball di guardia al locale diretta al mercato di quel quartiere, diede una veloce occhiata a alla sua piccola macchina ma poi la lasciò lì nel parcheggio decidendo di consumare un po' dell'enorme suola dei suoi stivali.

    Nonostante la sua bassa statura e quindi le sue corte gambe non ci mise molto ad arrivare a destinazione, conoscendo ogni vicolo di quell'area della città, una volta arrivata si diresse verso i suoi amici rivenditori di BD per chiedere se ne sapessero qualcosa di quell'annuncio.


    Scusate la modifica la post ma Rayden, che ringrazio, mi ha fatto notare che avevo letto male il post introduttivo, scusate.


    Edited by Francis85 - 14/2/2021, 15:14
     
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    Per Owen

    Mentre Owen sistemava la sua macchina in tutta tranquilla, nella pace del suo garage gli arrivò una chiamata attraverso il telefono impiantato nel canale uditivo. L'icona di chiamata era inequivocabile: il suo superiore della squadra Max-Tac lo stava chiamando.

    Owen devi venire subito qui in caserma. Abbiamo scoperto qualcosa di interessante.

    La faccia di uomo vissuto del suo sergente, barba e capelli tagliati cortissimo con alcune sfumature fi grigio alle tempie e sul mento, era leggermente corrucciata e sicuramente si poteva trattare di qualcosa di serio se doveva chiamare con una certa urgenza.
    Ma Owen avrebbe dibattuto col suo superiore o sarebbe stato agli ordini?




    Per Toorop

    La passeggiata per i mercatini di Kabuki era... istruttivo a suo modo. Non solo poteva farsi un'idea di cosa cercasse la gente tra le bancarelle, ma anche di come fosse la gente.
    Se le bancarelle che vendono cibo, souvenir, musica più o meno di contraffazione e ammennicoli vari, le persone per strada sono perlopiù vestite in maniera sgargiante e luminosa, al pari di un'insegna luminosa, e se non era il vestito a essere luminoso di certo lo sarebbero stati i tatuaggi. Una cosa che non si vede molto spesso tra le Badlands, una cosa però era certa: nemmeno uno come Toorop passava inosservato tra i mercanti che cercavano di propinare la loro roba.
    Tante erano le persuasioni e i tentativi di attirare gente al proprio stand colmo di roba più o meno utile per un cittadino, ma una cosa fra tutte poteva attirare l'attenzione anche se non in maniera pesante.
    Alcune persone tralasciavano la lunga schiera di mercatini per dirigersi verso una scalinata che porta verso il basso, e alcune di esse ritornavano su con fare molto discreto quanto sospetto, coprendo della possibile merce tra i giacconi o con altri mezzi. Cosa mai avrebbero acquistato che richiedeva così tanta attenzione nel non farsi vedere da occhi curiosi?




    Per Lara

    Non ci pensò due volte a scaricare quella BD, pagando anche una bella cifretta, senza neanche passare per la sicurezza antivirus. Ma eccola lì, pronta all'uso nel suo visore specializzato.
    L'avesse mai fatto.
    Lara probabilmente conosce il termine "BD grezza", oppure no, ma in ogni caso l'avrebbe presto scoperto sulla sua pelle in maniera assolutamente dolorosa.
    La BD prende la visuale di una persona legata su un lettino da ospedale, solo che l'ambiente circostante non è neanche lontanamente una clinica visto l'arredamento. Sembra lo scantinato di un magazzino, probabilmente abbandonato, intorno alla persona ci sono degli energumeni dal volto coperto, maschere olografiche, la persona sul lettino era spaventata e Lara poteva percepire quella sensazione molto bene, a prescindere se lei ne fosse realmente terrorizzata quanto la vittima.
    In neanche pochi minuti la reale azione, e quindi scopo, della BD prese atto, uno di quei criminali in camice medico si avvicinò alla vittima iniettando un siero dall'aspetto rossiccio. Pochi secondi dopo sia Lara che la vittima avrebbero sentito le vene e le arterie bruciare come se un pezzo di carbone ardente stesse viaggiando dentro al loro corpo, fino ad arrivare alla testa. Subentrarono quindi poi una vista molto distorta, sfocata e le immagini di quei tizi loschi diventarono praticamente imprescindibili tra loro. Poi arrivò una rabbia e una sete di sangue senza pari, come un animale affetto dalla rabbia la vittima si scuoteva sul lettino nel tentativo di liberarsi e Lara avrebbe potuto sentire la sua stessa pelle tirarsi quasi a strapparsi, come sensazione però. Infine, un colpo di pistola secco in testa terminò quella insopportabile esperienza.
    Non poteva saperlo, ma aveva sperimentato la cyberpsicosi. Almeno una piccola quantità.
     
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    Owen Wess | 30 y.o. | NCPD, MAX-TAC



    Si signore.

    Non aveva molto altro da dire. La Max-Tac veniva presa in considerazione solo quando gli altri reparti non avevano le risorse necessarie al lavoro. Se la squadra veniva raggruppata era successo qualcosa di grave.
    Owen lasciò il suo operato a metà, senza curarsi di riporre gli attrezzi o di ripassare le saldature. Limitandosi ad un unico e rapido sguardo d'intesa con la sorella, oramai troppo avvezza al suo andare e venire.
    L'aria fuori era fredda e famelica.
    La caserma della Max-Tac si trovava in una sede distaccata del NCPD, nel bel mezzo del City Center. Con il traffico che c'era, gli ci sarebbe voluto un pó ad arrivare.
    Era strano che il suo superiore non avesse optato per prelevarlo con un AV e fare il briefing a bordo, ma Owen non era il tipo da discutere gli ordini, per questo era stato accolto nell'unità.
    Il grosso ed anonimo bastione di metallo e vetro, tanto scuro da sembrare un ombra in quel luminoso artificio di palazzi eleganti delle altre corporazioni, lo osservava austero quando scese dal trasporto. Piani interi dedicati agli uffici d'intelligence, all'addestramento simulato e reale, allo stoccaggio dell'equipaggiamento, dei mezzi e delle confische.
    Era da poco che faceva parte del reparto, ma sapeva esattamente dove andare. Piano 68, ufficio 14b. Ogni squadra aveva una stanza dedicata in cui avvenivano le riunioni e dove si faceva rapporto a fine missione.
    Avrebbe probabilmente trovato il resto del Team già lì.










     
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    Toorop Kruger | 34 y.o. | Aldecaldos/Mercenario
    Quando varcò l'ipotetica soglia del mercato Toorop si trovò immerso in un ambiente dalle mille sfacettature, la bolgia di persone che affollava le bancarelle era intenta ad acquistare prodotti di ogni genere e provenienza, i richiami dei venditori si univano agl'altri mille suoni che componevano un'insieme cacofonico.
    Toorop procedeva nel mercato, le Kiroshi scansionavano i i volti e le merci nella maniera più discreta possibile, la sua intenzione era quella di passare il più inosservato possibile: di tanto in tanto accettava l'invito di qualche venditore e si avvicinava al suo stand, rigirava tra le mani i primi oggetti che gli capitavano a tiro ma era solo un escamotage, questo gli permise diverse volte di visionare ciò che altri venditori offrivano sottobanco, con le merci ben nascoste sotto i loro banconi.
    Nonostante la serata fosse decisamente interessante fino a quel momento non aveva avuto modo di trovare nulla che attirasse davvero la sua attenzione e che preludesse a qualcosa di importante.- si stava scocciando, sapeva benissimo che lì c'era qualcosa ma non riusciva a trovare l'aggancio giusto - < Avanti... fatti vedere Bianconiglio! Portami alla tua tana.... >
    Proferì queste parole fra sè e sè, erano più un pensiero espresso a mezza voce.
    Sentì un mezzo languorino e decise di fermarsi presso un piccolo baracchino dal quale proveniva un buon profumo di cibo orientale, ordinò del ramen e degli spaghetti di soia per poi appollaiarsi sullo sgabello in attesa, approfittò per guardarsi ancora un pò intorno.
    Aveva scelto quel venditore per un motivo preciso, essendo in una posizione marginale da lì avrebbe potuto scorgere gran parte della piazza occupante il mercato ed ecco lì - aveva appena visto il suo Bianconiglio, o meglio i suoi due Bianconigli: due uomini si muovevano con fare guardingo, le loro capacità interpretative rasentavano il ridicolo, si muovevano tra le bancarelle fingendo spudoratamente dell'interesse continuando a guardarsi intorno e muovendosi sempre nella stessa direzione.
    Le bacchette non erano proprio il suo genere di posata preferita, ogni volta che le usava rischiava di sbrodolarsi addosso - imprecò nel vano tentativo di avvolgere quei dannati spachetti - intanto non perdeva di vista i due coniglietti che si avevano raggiunto in quel momento una scalinata che scendeva in quello che immaginò come una sorta di scantinato.
    Uno dei due rimase lì, sulla sommità delle scale e si mise pure nella classica posa da "bodyguard" cingendo le mani all'altezza della cintura, entrambi si mostravano chiaramente nervosi ed impacciati.
    "Che pivelli.. " pensò.
    L'altro sparì di sotto, riemergendo qualche minuto dopo, nascondeva chiaramente qualcosa sotto il giaccone, ed entrambi se ne andarono come se gli avessero infilato un peperoncino nel culo - < Bingo! > - un ghigno compiaciuto gli si stampò in faccia, Toorop scattò in piedi, pago il dovuto si diresse verso quella scala determinato a scoprire cosa stesse succedendo lì sotto.
    La raggiunse zigzagando tra la folla, non rivolse mai direttamente e con troppa impertinenza lo sguardo in quella direzione - di certo qualcuno ne controllava l'ingresso ma ancora non era riuscito ad identificare chi - quando fù alla sommità della scala cominciò a scendere senza esitare.
    Nel frattempo le mani avevano lasciato le tasche, finse di grattarsi il costato e così facendo tolse la sicura al ferro.
     
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    LARA CLARK | 25 | Moxes/Creatrice di Brain dance


    Narrato
    Parlato
    Pensato



    Lara iniziò la sua ricerca di quella BD di cui parlava lo strano messaggio, così entrò nel negozio di un suo amico Ehi Frank. Disse avvicinandosi al banco senza preoccuparsi della fila, qualche cliente la guardò male, ma lasciarono subito perdere qualsiasi discussione essendo chiara la sua appartenenza ai Mox Lara, che ci fai da queste parti? Ho bisogno del tuo aiuto, mi è arrivato questo messaggio. Lo fece vedere al suo amico Ah, quella, si mi è arrivata una BD strana, ma devo ancora provarla. Lara sorrise Ci penso io. Sicura? Può essere qualsiasi cosa. Beh, non sarà peggio della roba che devo fare io, non ti preoccupare. E senza pensarci due volte pagò quella discreta somma di denaro e se la fece scaricare in uno dei lettori del negozio.

    Non vedeva l'ora di provarla, per cui non tornò neanche nella sicurezza del Lizzie, ma prese posto su una poltrona li dentro e diede il via a quella realtà alternativa trovandosi legata a un lettino, mentre il tizio da cui era stato filmato il tutto provava a liberarsi disperatamente, quasi piangeva mentre dei tizi in maschera erano introno a lui, ma soprattutto l'ambiente era veramente poco rassicurante, sembrava di essere in una sorta di magazzino abbandonato da tempo, quasi riusciva a percepire lei stessa l'odore di umido e muffa che di cui di sicuro erano impregnate le pareti che si perdevano nel buio.

    Quella sensazione di paura della vittima invase anche Lara che capì che si era sbagliata, quella BD era illegale, avrebbe voluto levarsi quel visore prima che cominciasse il vero tormento, ma non poteva, il programma era già avviato e sapeva bene di non poter interrompere a metà, ormai se la doveva vedere tutta, poco male, avrebbe resistito, in fin dei conti per debellare la piaga delle BD illegali anche lei ne aveva viste un po', quindi niente poteva sconvolgerla più ormai, o almeno così credeva.

    Quella credenza purtroppo, però, si infranse in breve tempo, Lara sentì una puntura al bracciò, guardò in direzione della siringa e vide un liquido rosso stava venendo iniettato nelle sue vene, e poi iniziò quello che non si aspettava: un dolore intenso le invase il corpo, come se venisse bruciato dall'interno, tutti i sensi si annebbiarono fino a che i suoni risultarono ovattati e le figure di quegli aguzzini si fusero in una unica, ma il peggio doveva ancora arrivare.

    La vittima iniziò a divincolarsi quasi strappando quei lacci di pelle che legavano polsi e caviglie, ma in quel momento quella volontà di liberarsi non era dettata più dalla paura, ma dalla rabbia, una rabbia che Lara non aveva mai provato fino ad allora, non era una rabbia umana, era più la ferocia di un animale affetto da quella malattia omonima della sensazione, la bionda sentiva la sua pelle tirare mentre i braccioli di quella poltrona venivano stretti tra le mani, se le unghie smaltate di nero di Lara fossero state lunghe si sarebbe strappate penetrando nel tessuto di quei braccioli.

    Quel dolore e quella rabbia durarono per pochi ma infiniti minuti, poi sentì l'estremità di una pistola toccargli la tempia e più nulla, quella straziante esperienza era finita finalmente, Lara non perse tempo, si tolse il visore alzandosi di scatto e lo schiantò a terra frantumandolo sotto la spessa suola dei suoi stivali, guardò Frank con uno sguardo infuriato Dammi l'originale, subito. Disse quello che sembrava essere un ordine che non lasciava spazio a repliche, non le avrebbe accettate.

    La ragazza aveva il sospetto che quella fosse una BD grezza, ovvero una di quelle non illegale, di più, un po' come i film snuff che andavano di moda nell'illegalità del web quasi un secolo addietro, non aveva neanche voglia di fumare da quanto era sconvolta, anche perchè quella sensazione, quella furia animalesca, non l'aveva mai provata, non aveva la minima idea di che cosa si trattasse, e il non sapere le faceva più paura di qualsiasi altra cosa.


     
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    Per Owen

    L'arrivo in caserma era facile anche se a piedi, ma la pletora di gente che se ne andava da una stanza all'altra era parecchia. Non così tanto confusionario come se la città fosse andata in guerra, ma abbastanza da far capire che era una situazione critica. Ma Owen era richiamato altro, alla stanza 14b.
    Entrato lì avrebbe notato altri membri della sua compagnia in abiti da civili, anche loro richiamati come lui dalle proprie case e famiglie.
    Il suo sergente poi fece il suo ingresso, anche lui in borghese, e iniziò il briefing di missione.

    Abbiamo qualcosa di senza precedenti in ballo oggi. Dei criminali stanno rapendo delle persone e le usano per registrare delle braindance illegali. mise sul tavolo la prova in questione, accuratamente imbustata come tutte Il contenuto è agghiacciante e siamo stati chiamati proprio per questo, la BD rievoca i sintomi della cyberpsicosi e alcune persone hanno acquistato queste BD, un uso prolungato e avremmo degli psicotici in giro per Night City. Purtroppo non possiamo rintracciare tutti i compratori e allo stesso momento fermare questi bastardi, pertanto mentre la polizia locale si metterà alla ricerca di ogni BD illegale e di chi l'ha comprata, noi fermeremo questi criminali. Stanotte ci sarà molta attività poliziesca e se noi andassimo belli e equipaggiati daremo un segnale ai nostri "amici" e se la daranno a gambe, rendendo tutto ancora più difficile. Perciò ecco la mia proposta: andremo in gruppi da uno per ogni distretto in borghese, in questo modo non desteremo sospetti e sarà più facile valutare la minaccia. I danni sembrano essere circoscritti a Watson, ma Dio solo sa se si spingeranno oltre, trovate la loro base operativa e distruggeteli.

    Il piano era semplice, ogni membro della squadra avrebbe investigato un preciso quartiere di Watson alla ricerca di prove o perlomeno dei criminali.
    A tutti viene assegnato un quartiere e l'equipaggiamento per la missione, nello specifico un giubbotto antiproiettile leggero da coprire con giubbotto pesante da civile o con altri abiti e una pistola, in questo modo se le cose andassero male, sono preparati.
    Quando fu il turno di Owen il sergente gli disse:

    Tu sarai assegnato a Kabuki, controlla il mercato, potresti trovare qualcosa.

    Equipaggiamento esclusivo per questa missione:
    Giubbotto Kevlar leggero, riduzione dei danni di piccolo calibro, inefficace contro proiettili perforanti o grosso calibro.
    Pistola Militech Lexington da 12 colpi (so che nel gioco ne ha 21 ma qui tutte le armi sono state ricalibrate in altri modi)





    Per Toorop

    Curioso come un gatto, il nomade si mise a scendere le scale dove arrivò a una specie di ampio e lungo corridoio che passava al di sotto del livello stradale, da entrambi c'erano dei loculi dove la gente dovrebbe immagazzinare le proprie cose, tutti chiusi e sigillati a parte uno.
    Eccola la tana del Bianconiglio che cercava, o che almeno sperava fosse quello che cercava, il loculo era aperto spalancato, decine di cianfrusaglie c'erano lì dentro ma l'attenzione fu portata da chi era messo in guardia di quel loculo.
    Due tizi, abbastanza robusti alla vista, delle guardie del corpo di quello che poi sembrava il rivenditore. I due energumeni erano vestiti in modo semplice, le loro pistole, infilate o nel fodero o nella cintura dei pantaloni, erano dei veri cannoni vista la loro grandezza e se un colpo fosse stato sparato non solo l'avrebbe sentito tutta Kabuki, ma la vittima aveva poco da salvarsi. Il compratore era invece l'esatto opposto, mingherlino, capelli impomatati tutti all'indietro e un abbigliamento che più appariscente e eterogeneo non si può, come se mischiasse diversi stili tutti insieme.
    All'avvicinarsi di Toorop però uno degli energumeni però lo fermò con la mano. Perquisizione.
    Toorop aveva la scelta di acconsentire alla cosa oppure ribellarsi, tuttavia doveva tenere conto che l'altro energumeno stava con la mano sulla sua possente pistola, e ne aveva estratto una buona parte. Questioni di sicurezza, probabilmente non era la prima volta che gli capitava.




    Per Lara

    Definire quell'esperienza visiva "agghiacciante" poteva risultare minimizzante, ma la reazione di Lara alla fine della visione non poteva che confermare una sola cosa. Un uso prolungato e avrebbe privato del raziocinio chiunque la vedesse.
    Frank però era quasi restio a darle l'originale ma vedendola in quello stato, forse per paura, acconsentì a darle la copia originale. Non voleva averci nulla a che fare, fortuna per lui che nessun altro l'ha reclamata.
    Uscendo dal negozio però si sarebbe trovato davanti una volante della polizia in stato di fermo, con due agenti di guardia a investigare. Quando uno di loro si accorse di lei le si avvicinò e disse:

    Signorina può venire a rispondere delle domande prego?

    Il poliziotto non sembrava aggressivo, o prono a fare qualcosa contro di lei, semplicemente sembravano delle domande di routine, oppure no?
    La percezione di Lara poteva essere leggermente alterata, ma quale sarebbe stata la reazione giusta?
     
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    Owen Wess | 30 y.o. | NCPD, MAX-TAC



    Aveva ascoltato il briefing senza dire niente.
    L'ufficiale Cold era uno a cui non piaceva essere interrotto. Aveva militato per anni negli eserciti privati arrivando alla Max-Tac giá con l'esperienza per guidare una squadra. Anche suo padre era stato un poliziotto. Ucciso in azione. Una delle tante storie che si sentono per i corridoi.
    Il resto della squadra, esattamente come lui, non si era esposto sulla faccenda dell Bd, limitandosi ad annuire per poi scomparire in direzione del reparto equipaggiamenti.
    Erano in sei, ognuno di estrazione diversa e con competenze diverse alle spalle. Tutti altamente addestrati.
    Jake O'connel è quello con più anni di servizio alle spalle, dopo il caposquadra. Parla poco, pragmatico e razionale alla stregua di un I.A. . L'umanitá sembrava averla sepolta da qualche parte molto in fondo, sotto i numerosi impianti cognitivi e nessuno lo ha mai sentito parlare della famiglia o degli affetti.
    Akane Mel Tateyama é l'unica donna della squadra. Figlia di corporativi che lavoravano per l'Arasaka. Nonostante la vita agiata decise per una strada tutt'altro che facile quando si arruolò in polizia. Quando non indossa la divisa corazzata è difficile immaginare che sia una della Max-Tac, nonostante i numerosi innesti militari.
    Aldo Florel é il quinto figlio di una famiglia numerosa che gestisce un motel ad Arroyo. Quando non è in servizio è un gran bevitore dalla battuta pronta ed il pugno facile. Tatuaggi vistosi tipici di chi ha avuto un passato da strada, ma anche un appariscente protesi militare al posto della gamba destra. Un insospettabile veterano di guerra.
    Klaus Sturridge é forse il piú potenziato del gruppo. Del suo corpo é rimasto poco dopo che ha fatto da scudo umano contro un ordigno esplosivo in una delle sue prime operazioni quando era ancora alla S.w.a.t. . Nonostante sia la cosa piú vicina ad un eroe che i reparti della Max-Tac abbiano visto da molto tempo, non è esattamente un tipo piacevole con cui avere a che fare. Il ruolo di Giudice ed Esecutore, che é il principale privilegio dei reparti speciali, viene preso particolarmente sul serio da Klaus che difficilmente si premura di arrestare qualcuno quando può terminarlo.
    Darius James ha fatto tutti i passi giusti. Ottimi studi, sposato con la ragazza della porta accanto da cui ha avuto due figlie femmine, meticoloso e determinato. Si è distinto come ufficiale di polizia per poi venire promosso alle unità Riot, dove passa molta della sua carriera finché non si apre una posizione alla Max-Tac. È l'essenza dell'arrampicatore sociale, perfezionista e ambizioso.

    Un gruppo vario, ma che nascosti dalla divisa, sono spaventosi tutti allo stesso modo.
    Non quel giorno peró.
    Owen prese il giubbotto antiproiettile, nascondendolo sotto la maglia bianca e la giaccia di pelle. La pistola nella fondina alla base della schiena.
    Non ci avrebbe messo molto a ripercorrere la strada a ritroso verso Kabuki.









     
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    Toorop Kruger | 34 y.o. | Aldecaldos/Mercenario

    <pensato>
    <<parlato>>


    "Merda!" - pensò, ma non tanto per la presenza dei due gorilla, quelli in condizioni diverse sarebbero stati gestibili, bastava usare l'ingegno, lì invece un problema lo erano ed anche bello grosso!
    La preparazione di Toorop aveva già cominciato a raccogliere informazioni ed a vagliare le possibilità non appena aveva terminato la scalinata per portarlo lì sotto: il corridoio era molto ampio, ciò significava che entrambi avrebbero avuto una linea di tiro pulita su di lui, inoltre su entrambi i lati non vi erano coperture significative e questo rendeva lo scontro decisamente rischioso in quanto le uniche due possibili vie di fuga erano una alle sue spalle ed una "attraverso" i gorilla.
    Fu un calcolo automatico il suo, in caso di sparatoria avrebbe dovuto affrontare due, forse tre nemici insieme in uno spazio scoperto, oltre al fatto che si trovavano a pochi passi dal mercato di Kabuki e chissà quanti altri Tyger sarebbero sopraggiunti se ci fossero stati i presupposti per una sparatoria, pensieri di circostanza quelli di Toorop perchè di fatto non era lì per sparare a nessuno se non costretto. Era lì per affari e gli affari con i morti, o da morti, non si fanno.
    Si avvicinò di qualche passo, poteva scorgere diverse merci all'interno del magazzino, provò quindi a scansionare gli oggetti lì esposti ma entrambi i gorilla gli occlusero la visuale, uno dei due aveva la mano alzata come intimazione di stop e l'altro invece aveva già portato la sua al ferro. Toorop si fermò all'istante, rimanendo fuori dalla portata "fisica" dei due ed alzò le mani con calma, un sorrisetto traverso gli si disegnò nuovamente in faccia
    << A a a a a a a !!!>> - la mano alzata a sua volta che ondeggiava su e giù come dire - "tranquilli ragazzi", s' intende - <<si - Ho un'arma come chiunque in questa città... >> - lentamente con la mano sinistra alzò un lembo del Crystal Jock per mostrare il ferro nella fondina ascellare - <<e No - non intendo usarla, sono qui per comprare e.... vendere >>
    Lo sguardo di Toorop lasciò per qualche attimo i due gorilla per andare a cercare quelli del terzo uomo, lo osservò cercando un'intesa - << La mia arma resta dov'è e la vostra pure, facciamo così? >> - una breve pausa, poi riprese rivolgendosi direttamente al "pagliaccio" - << In questo modo io posso spendere i miei eddy come cazzo mi pare e magari ti posso illustrare anche un modo che ne faccia guadagnare di più ad entrambi... Che ne dici? >>
    Il tono di Toorop era calmo e pacato, per nulla provocatorio, l'ultima cosa che voleva era ristrovarsi in uno scontro a fuoco in quella situazione ma si mantenne all'erta, se proprio doveva succedere avrebbe venduto cara la pelle, questo è certo, quindi il piede destro scivolò indietro in modo da rimpicciolire la sua sagoma fisibile: in quel modo offriva solo il proprio trequarti agli uomini presente, le mani rimasero alzate, aperte, all'altezza del petto. Potrebbe sembrare un atteggiamento remissivo ma anche questa posizione aveva una motivazione in quanto da quella posizione il tragitto per raggiungere la pistola sarebbe stato più breve ed anche l'assumere la posizione di mira avrebbe richiesto di certo minor tempo, soprattutto considerando che aveva già tolto la sicura.
    << Ve lo dico in altre parole: sono qui per affari, per farne ed offrirne, non mi farò disarmare da voi. >> - disse queste ultime parole in tono deciso, cercando di fissare il boss negl'occhi - << Parliamo di soldi o me ne vado? >>
    Ora Toorop, mise in tensione i nervi acuendo al massimo ogni sua percezione, le Kiroshi tenevano sotto controllo i due scagnozzi, alternandosi rapide tra uno e l'altro

     
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    LARA CLARK | 25 | Moxes/Creatrice di Brain dance


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    Frank era un po' restio a darle l'originale di quale maledetta BD, ma, dopo qualche secondo, lo fece, probabilmente impaurito della reazione di Lara, o forse di quella degli altri Mox, o forse ancora delle conseguenze che avrebbe passato se qualcun altro avesse visto quelle scene, ipotesi tutte e tre probabili, ma alla ragazza in quel momento non le importava quale fosse la verità, l'importante era uscire da quel negozio con quella BD in mano, cosa ci avrebbe fatto? Beh, di sicuro l'avrebbe sfruttata per risalire all'autore, il come però ancora non lo sapeva, era ancora troppo sconvolta per pensarci.

    Strappò letteralmente di mano da Frank quella chiavetta e uscì dal negozio, appena fuori sentì lo stomaco contorcersi e dalla bocca rigettò qualcosa che aveva mangiato poco prima Puah, merda. Disse appena ebbe finito, quella rabbia era ancora presente in lei, anche se piano piano stava scemando, si appoggiò alla parete del negozio di Frank e chiuse gli occhi cercando di calmarsi, ma quel tentativo durò poco dato che un agente della polizia le chiese di rispondere a delle domande.

    Lara aprì gli occhi e lo guardò, quando era arrivato? Era già lì? La bionda non lo sapeva, non se ne era neanche accorta, fortunatamente stava riacquistando il controllo, almeno quel tanto che bastava da non saltargli addosso, si mise la chiavetta in una delle tasche dei suoi shorts neri e si avvicinò alla volante Quali domande? Chiese con aria di sfida, cosa che aveva sempre con le autorità Sapete benissimo che non risponderò a niente riguardo i Mox. Come se ci fosse il bisogno di specificarlo, i membri della gang erano estremamente uniti, e, considerando quello che provava per i traditori, probabilmente avrebbe preferito rivedere la BD che dire qualcosa contro uno dei suoi compagni, anche se si fosse macchiato di un crimine gravissimo, in quel caso avrebbe sistemato le cose all'interno, comunque aspettò le domande dell'agende accendendosi una sigaretta, che dopo il rigetto aveva un sapore veramente disgustoso, ma ormai ci era abituata, non era certo la pria volta che vomitava, anche se le altre volte era stato per colpa del troppo alcool in corpo.

     
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    Siccome Catcher ha mollato io parto direttamente con voi due


    Per Toorop

    L'energumeno che aveva tentato di perquisire Toorop si fermò nel momento in cui il nomade fece quei gesti, mettendo in guardia l'altra che aveva la mano pronta sulla fondina della sua pistola.
    Anche il venditore appariscente si mise in guardia e alle parole del nomade riguardo alla sua intenzione di fare e proporre affari, infatti gli disse:

    Avrei una controproposta. schioccò le dita e i due gorilla misero mano alle armi e le tirarono fuori, senza però inizialmente puntarle contro Toorop La tua pistola rimane nella tua fondina, mentre quella dei miei no. Ma eviterò di farti saltare la testa se decidi di comprare qualcosa.

    Si sporse dal muro su cui stava poggiato e aggiunse:

    Allora... sentiamo.

    Adesso stava tutto al nomade, valeva la pena rischiare per una merce di contrabbando? Sarebbe stato utile quello che il venditore proponeva agli Aldecaldos? Oppure era solo per mero interesse personale?
    In ogni caso a lui non restava molta scelta, o provava a trattare come voleva fare prima oppure doveva trovare una soluzione alternativa. Solo che in uno contro due, forse tre se pure il venditore si sarebbe armato, non era una cosa facile specie se in uno spazio aperto senza copertura come questo.




    Per Lara

    Il poliziotto sembrava stranito dalla reazione della ragazza, cosa che non faceva che aumentare i sospetti.

    Signorina non siamo qui per le Moxes, stiamo investigando su una partita di BD illegali, pericolose per la vita dei cittadini. Dobbiamo perquisire tutti i negozi che vendono BD, perciò le chiediamo di darci qualsiasi BD abbia acquistato affinché possiamo verificarne il contenuto.

    Mentre disse questo l'altro collega si fece avanti ai due.
    Era saggio mettersi contro la polizia e rischiare attrito con le Moxes? Oppure c'era qualcosa che Lara poteva sfruttare per togliersi dai piedi i due piedipiatti?
     
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12 replies since 8/2/2021, 19:23   252 views
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