Bells of Laguna Bend

with Toorop Kruger

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Wake the fuck up, Samurai! We got a city to burn.

    Group
    Fixer
    Posts
    383

    Status

    png



    CL | 31 | Fixer, Afterlife's owner

    Quanto tempo era passato dall'ultima volta che visitato Laguna Bend?
    Anni. Troppi anni.
    Forse era proprio da quando la cittadina era stata sommersa dalle acque...forse si trattava di pochi mesi più tardi. Difficile da dire.
    La vita era strana, talvolta. Passavi l'infanzia nella solitudine più totale, con una madre troppo presa dal lavoro per darti le adeguate attenzione, per poi ritrovarti, casualmente, in un luogo limitrofo di Night City: un distretto suburbano che a stento sopravviveva alla rivoluzione tecnologica su campo architettonico di quei tempi.
    Gironzolavi, ti guardavi intorno e, in un modo o nell'altro, ti ritrovavi a fare conoscenza con un gruppetto scalmanato di coetanei. Passavano gli anni, le amicizie si consolidavano e quel senso di solitudine cominciava a venir meno facendo posto alla tranquillità e alla gioia di vivere.
    E poi...un giorno, all'improvviso, quel distretto tranquillo veniva evacuato forzatamente, distruggendo la vita di molti e sconvolgendo quella di altri, soltanto perché qualcuno della NC Dam aveva sentito da lontano il profumo del profitto a scapito dei poveri abitanti di Laguna Bend.
    Un giorno, all'improvviso, in una fresca serata d'autunno inoltrato che volgeva quasi al termine.
    Le proteste non erano servite a nulla e quei pochi che si erano impuntati a voler rimanere furono cacciati con la forza. Molti avevano trovato una nuova dimora in città, gli altri, invece, non si sapeva neanche che fine avessero fatto. Eppure, a Night City la gente spariva con una facilità quasi disarmante, quindi non ci sarebbe stato da sorprendersi molto se non si riusciva più a vedere alcune facce in giro.
    Tuttavia, il non essere riuscita a rintracciare alcune di quelle persone le aveva sempre provocato un senso di vuoto e vaga tristezza. Il tempo, poi, aveva giocato abilmente le sue carte, rendendole difficile ricordare molti dei dettagli e dei nomi di coloro che aveva conosciuto. Sapeva dove questi avevano vissuto, chi erano stati...ma non sapeva ciò che la vita aveva riservato loro dopo tutto quel tempo. Il resto era storia.

    E ora, a distanza di circa quindici anni, quel luogo era praticamente irriconoscibile agli occhi di CL.
    Una vasta distesa d'acqua tossica sormontata dalla diga e circondata dalla sabbia dell'area desertica. Sembrava un luogo abbandonato a se stesso, colmo di spazzatura, fanghiglia e qualche rottame sparso qua e là.
    Sembrava quasi tetro e faceva stringere il cuore a guardarlo. Forse era a causa dei ricordi...forse era quel senso di abbandono e rovina a suscitarle quelle emozioni o, forse, era soltanto la luce del tramonto accompagnata dal quel vento debole a rendere il tutto più cupo e a causarle quei brividi.
    Non sapeva neanche per quale motivo si era diretta lì, quel tardo pomeriggio. O forse sì.
    Talvolta, il caos della città era troppo da sopportare. Il caos dell'Afterlife era troppo da sopportare. Tutte quelle responsabilità che le si erano aggrappate alle spalle erano troppe da sopportare. Quell'ultimo anno era stato un vero inferno. Da quando Rogue era sparita non le sembrava di aver avuto modo di riuscire a fermarsi per poter respirare. Aveva passato mesi a cercarla e a scervellarsi per trovare anche solo una singola traccia che l'avrebbe ricondotta alla donna...eppure non aveva mai trovato nulla. Era stato come perdere un familiare...come perdere l'unica figura di riferimento che si aveva a disposizione. L'unica persona alla quale potersi aggrappare in un catastrofico momento di necessità. In più, si era ritrovata il locale sulle spalle, un'attività da mandare avanti e centinaia di contatti da mantenere. Non sapeva come fosse riuscita a mantenere tutto in ordine e nemmeno cosa le avesse impedito di crollare. L'aiuto di Weyland, Claire e Nix, probabilmente...anzi, se non fosse stato per loro, era quasi certa che sarebbe impazzita, ora come ora.
    E se non fosse stato per quei pochi momenti che concedeva a se stessa, proprio come quel giorno, sicuramente avrebbe dato di matto a distanza di pochi mesi.
    La vita era strana, talvolta. Ci si ritrovava a sognare una vita del genere per anni e, quando si riusciva ad avere tra le mani ciò che si voleva, a volte si preferiva tornare indietro e lasciarsi tutto alle spalle.
    Vuoi per le troppe responsabilità, vuoi per quel senso di inadeguatezza e la convinzione di non essere all'altezza di determinate mansioni...
    Cristo...la vita da mercenaria era molto più facile...
    Già. La vita era strana, talvolta.

    Ed ora, eccola qui, seduta sul terriccio ad osservare le piccole increspature che il vento creava sulla superficie dell'acqua, stringendosi nella giacca e con le gambe piegate parallele al tronco. Gli stivaletti neri che aveva ai piedi si erano prontamente sporcati di sabbia e avrebbero fatto la stessa fine anche quei jeans scuri che aveva deciso di indossare. Poco male.
    Lo stato dei suoi vestiti era l'ultimo dei suoi problemi al momento. Doveva prima fare i conti con le questioni che aveva ancora in sospeso. Il problema con i Tyger per esempio...la soffiata di un imminente carico della Militech in arrivo in città...e quel senso di malinconia che si era impossessato di lei fin da quando era scesa dalla sua auto per raggiungere la riva.
    Ricordi. Dannati ricordi...
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Nomad
    Posts
    202

    Status
    Toorop Kruger | 34 y.o. | Aldecaldos/Mercenario
    Toorop aveva passato gran parte della mattinata sotto i ferri di Skinny Pete, l'impianto del braccio destro aveva cominciato a dargli qualche problema dopo la sparatoria con dei Raffen nei pressi di Rocky Ridge quelche tempo prima, inizialmente sentiva solo un leggero lag, poi diventò un tremore improvviso a intervalli irregolari, la cosa era andata peggiorando di giorno in giorno fino a dargli delle dolorose scosse all'altezza della spalla.
    Skinny Pete dovette sostituirgli ben 4 vasi ed un condensatore, oltre ovviamente al sangue sintetico che dovette ripristinare dopo l'operazione e questo aumentò il suo maledetto debito nei confronti della Cassa Comune, la cosa lo aveva messo di pessimo umore.
    Già scazzato per quanto successo quella mattina nel pomeriggio dovette sorbirsi un altro dei discorsoni pieni di promesse di una vita migliore offerti da Hiena, il loro Capo Famiglia, con tanto di bilanci e conti riguardanti l'ultimo mese e questo non fece che peggiorare ancora di più il suo già compromesso umore.
    Aveva bisogno di raccogliere le idee e c'era un posto in particolare che lo aveva attirato da qualche tempo.
    Prese una cassa di Broseph Ale ghiacciata dal frigo, un altro pacchetto di sigarette e salì sulla sua Prowler , partì con una derapata che alzò un fitto polverone - tutti quelli che erano lì nei paraggi gli tirarono dietro ogni genere di insulto.
    Questo lo fece sorridere e migliorò un pochino la situazione.
    Si era fatto ormai pomeriggio inoltrato, poche nuvole in cielo ed il sole stava già cominciando a cambiare tonalità dando al paesaggio quella intensa colorazione ambrata.
    Il solo essere sulla strada stava già dando effetti benefici: intorno a lui tutto era sfocato, la Prowler filava come un missile verso la meta quasi come se sapesse la strada a memoria, il rombo del motore con quella vibrazione ipnotica creata dalle gomme gli distendevano i nervi, inoltre finalmente il braccio non gli faceva più male nè gli dava altri problemi, ci aveva fatto mente locale solo in quel momento. Mandò un ipotetico e telepatico bacio in fronte a Skinny Pete, come a volersi scusare del Vaffanculo che invece ricevette al termine del trattamento.
    Non gli ci volle molto per raggiungere Laguna Bend, per assurdo fu proprio Hiena a portarcelo la prima volta. Ora ci va regolarmente per evitare di staccargli la testa dal collo a morsi.
    Conosceva vagamente la storia di quel luogo ma per Toorop la cosa non aveva chissà quale importanza, quello specchio d'acqua artificiale era un bel luogo per riflettere e sfogarsi - ma anche per bere fino a collassare lì sulla spiaggia, era così isolato e poco conosciuto che in oltre due mesi non aveva visto anima viva nei paraggi... Ma non quella volta.
    < Che cazzo vuol dire.... > - non si limitò a pensarlo, le parole gli uscirono dalla bocca,senza passare dal filtro, mormorate a denti stretti. Una Archer nera opaca era parcheggiata sul limitare della strada, Toorop rallentò e la scansionò zoomando al massimo: non era un'auto nomade, nemmeno dei Raffen ed essendo appunto una Archer non era sicuramente un mezzo corporativo. Un' auto comune, di città.
    - " Chi è il pazzo che viene sul confine con le Badlands a farsi una scampagnata?" - la domanda gli sorse spontanea ed incuriosito parcheggiò a circa una ventina di metri da quell'auto e vi si avvicinò guardandosi intorno, tenendo sempre la mano destra sull'impugnatura della CHAOS.
    Quando la vide si bloccò: giù dove il ciglio della strada scollinava e scendeva nell'avvallamento che conduce alla spiaggia era seduta un donna. Gli parve rannicchiata su se stessa, in contemplazione. Gli dava le spalle.
    Toorop la fissò qualche istante senza dire nulla, ancora senza lasciare l'impugnatura del ferro poi ritornò sui suoi passi. Si rese conto che probabilmente si stava preoccupando per nulla, fece un'altra rapida scansione dell'area senza trovar traccia di ulteriore anima viva.
    < Ma chissenefrega... > - fu nuovamente un pensiero a voce alta il suo, raggiunta nuovamente la sua Prowler prese dal baule posteriore la cassa da otto di Broseph Ale ghiacciate e le appoggiò sul cofano, aprì entrambe le portiere dell'auto, alzò il volume dell'impianto audio e via - A like Supreme dei Samarai cominciò far vibrare le casse - il corale iniziale che andava in crescendo, l'esplosione della voce, l'assolo di chitarra - era tutto fantastico
    < Ooooooo... Adesso si che ci siamo!> - eslamò, aveva aspettato quel momento per tutto il giorno e finalmente era arrivato: si accese una sigaretta e si aprì una birra alla velocità della luce per poi lanciarsi a sua volta sul cofano, a far compagnia alla cassa di birra.
    Toorop assunse una posizione scenografica, gamba destra piegata al petto, il piede poggiato sul cofano, il braccio destro poggiato sul ginocchio con la mano che reggeva la bottiglia pronta a pochi centimetri dalla bocca. Gamba sinistra a ciondoloni. - Non avrebbe permesso a niente e nessuno di rovinargli anche la serata.
    Intanto, alla terza nota capì che la prossima canzone sarebbe stata - Never Fade Away - alzò il volume ancora di più.
    Quel giorno Toorop indossava una semplice canotta bianca, le inseparabili piastrine pensolavano sul petto all'altezza dello sterno, portava i soliti Neo Tac neri ed il solito Crystal Jock marrone scuro, sulla schiena spiccava la patch proprio dei Samurai.
    Sotto il bomber un bolero con la fondina ascellare sul lato sinistro che ospitava la CHAOS.
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Wake the fuck up, Samurai! We got a city to burn.

    Group
    Fixer
    Posts
    383

    Status
    CL | 31 | Fixer, Afterlife's owner

    Chissà cosa era rimasto della vecchia Laguna Bend, sotto quell'immensa distesa d'acqua tossica. Chissà se le case e le altre strutture erano andate distrutte o se era rimasto qualcosa che sarebbe risultato familiare ai suoi occhi, anche dopo tutti quegli anni. La curiosità era molta e non sarebbe stato neanche troppo difficile procurarsi l'attrezzatura necessaria per immergersi in quelle acque ed esplorare il fondale e ciò che era rimasto della cittadina.
    Il fatto, però, era che non era convinta di volersi cimentare in un'attività simile: non solo tutto ciò che ricordava della vecchia Laguna Bend sarebbe stato drasticamente cambiato per il resto dei suoi anni...non sapeva nemmeno se sarebbe riuscita a sopportare la vista di quello che avrebbe trovato. Se non altro, anche se era ben conscia di cosa era accaduto anni prima, i ricordi che aveva di quel luogo poteva comunque reputarli felici e spensierati. Forse sarebbe stato meglio lasciarli così com'erano.
    Ed ora che stava vagando con la mente proprio in quei ricordi, si ritrovò a sentire le note di una vecchia canzone, in lontananza, come se provenisse proprio da uno dei suoi pensieri più remoti. A Like Supreme, con le voci di Silverhand e Kerry Eurodyne che quasi le rimbombavano nel cervello.
    Perché diavolo si era messa a pensare alle vecchie canzoni della band di sua madre? E perché in un momento come quello? Era probabile che stesse impazzendo sul serio, senza neanche rendersene conto...eppure c'era qualcosa di strano...
    Quella stranezza si concretizzò ancora di più alla fine della canzone, non appena sopraggiunsero le note di un altro brano dei Samurai...uno che, personalmente, adorava. Non era lei che lo stava immaginando: c'era qualcosa intento a riprodurlo. L' aumento del volume poi, fu soltanto la prova necessaria di cui ebbe bisogno per convincersene.
    Si voltò istintivamente cercando con lo sguardo qualcosa che potesse ricondurre a quella musica. La direzione dalla quale proveniva sembrava abbastanza chiara ma non c'era niente nel suo raggio visivo che potesse osservare, neanche con lo zoom del suo Kiroshi.
    Si alzò quindi in piedi, in modo da avere una visuale maggiore e più ampia del territorio circostante. Niente. L'avvallamento naturale in cui si trovava non dava molte possibilità di guardarsi intorno e, stando alla provenienza del suono, la fonte doveva trovarsi in cima...più o meno dove ricordava di aver parcheggiato la sua auto.
    Non credeva che la diga fosse un luogo di ritrovo e non credeva che chiunque avrebbe pensato di fermarcisi, a meno che non si fosse convinti di essere soli. Laguna Bend era ormai un luogo apparentemente abbandonato e gli abitanti di città non erano soliti avvicinarcisi. Nomadi, forse? Al diavolo...
    Avrebbe potuto restarsene sulla riva come se niente fosse successo, eppure il fatto di non essere sola non le andava molto a genio. Per di più, non sapeva nemmeno da quanto tempo era rimasta seduta lì e tornarsene in città non sembrava affatto una cattiva idea.
    Non voleva pensare direttamente al peggio ma si ricordò di aver lasciato la pistola nel vano portaoggetti della sua auto e questo la fece imprecare sottovoce istintivamente. Chi diavolo se l'aspettava che qualcuno potesse avere la sua stessa idea?
    Forse avrebbe fatto meglio a tornare all'Afterlife, dopotutto.
    Così, senza fretta e guardandosi attentamente intorno, cominciò ad incamminarsi verso la sua auto, risalendo lentamente fino in cima seguendo il sentiero sterrato. Man mano che si avvicinava, le note dei Never Fade Away si facevano sempre più nitide. Se non altro, la musica avrebbe coperto il rumore dei suoi passi e sarebbe stato più facile passare inosservata.
    Tuttavia, non appena CL riuscì a fare capolino dall'avvallamento, una figura non troppo distante catturò la sua attenzione e la costrinse a fermarsi, proprio lì dove la musica sembrava provenire: un uomo dallo stile conforme a ciò che ascoltava seduto sul cofano di un'automobile, apparentemente solo e dall'aria rilassata, con quella che sembrava uno birra stretta nella mano. Tutto faceva pensare che fosse soltanto qualcuno che si stava godendo la solitudine in compagnia dei propri vizi. Una sigaretta, una birra e musica a tutto volume a creare la giusta atmosfera.
    Il fatto che fosse solo la aiutò a tranquillizzarsi un minimo ed il fatto che non fosse sicura che l'uomo l'avesse notata poteva risultare un punto in più a suo favore. La sua Archer non era molto lontana: sarebbe potuta salire tranquillamente, con molte probabilità, o almeno raggiungerla velocemente per andare a recuperare la pistola, se proprio fosse stato necessario.
    Così si incamminò nuovamente verso la sua auto, cercando di passare inosservata. Benché approvasse i suoi gusti musicali e la sua apparente idea di relax, non le sembrava un motivo valido per fermarsi e fare conversazione. Rimase col volto rivolto in avanti, provando a dare l'impressione di non essere interessata alla presenza dello sconosciuto, ma con la coda dell'occhio cercava comunque di osservarlo, nel caso si fosse resa conto di qualche movimento improvviso da parte sua.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Nomad
    Posts
    202

    Status
    Toorop Kruger | 34 y.o. | Aldecaldos/Mercenario

    <pensato>
    <<parlato>>


    Never Fade Away - una canzone che era per lui come una promessa a se stesso.
    Gran parte della sua vita era per lui sconosciuta, nella sua mente tutto cominciava con un lampo blu, dolore e buio, una cosa avvenuta appena sette anni prima.
    Tutto ciò che era avvenuto prima era svanita, ne conosceva spezzoni, storie raccontate dai suoi choombas che poi lui doveva ricucire, riordinare e sistemare nella sua testa sforzandosi in tutti i modi di rendere quelle storie dei veri ricordi.
    Hiena si era sempre comportato come una sorta di "padre adottivo", fu il primo volto che vide quando aprì gli occhi su quella brandina dopo che lo avevano rimesso insieme come fosse un puzzle, fu lui a raccontargli gran parte di quello che ora conosce dei suoi genitori e di come andarono le cose, lo riaccolse nella famiglia senza indugio e gli è grato di questo ma nell'ultimo periodo il loro rapporto era andato logorandosi, avevano visioni troppo diverse, temperamenti troppo diversi.
    L'atmosfera che era riuscito a crearsi stava dando i suoi frutti, i nervi si distesero e la mente si sgombrò in brevissimo tempo - la sua musica, la sua birra, le sue sigarette, una serata fresca in un posto isolato - tutto ciò che amava di più.
    Il colore ambrato divenne di un arancione più intenso, era iniziato il tramonto e sulla superficie del lago artificiale dinanzi a lui cominciarono a balenare incredibili riflessi, spezzati dalle increspature create dalla brezza serale - si stava godendo quella vista quando scorse con la coda dell'occhio la donna che poco prima era seduta vicino alla riva, stava ritornando alla macchina.
    Le rivolse lo sguardo senza preoccuparsi troppo - anzi per niente - di essere notato e di risultare in qualche modo indiscreto, grazie alle Kiroshi zoommò sulla ragazza e sempre senza preoccuparsi fece partire una scansione: vide dei lineamenti piacevoli, la scansione diede come unico risultato il fatto che fosse disarmata e la cosa lo stupì
    < Nessuno gira disarmato nelle badlands... > - una donna sola, in un posto isolato ai confini con le badlans... tutto queste gli fece tornare in mente la scena di un film risalente alla fine del millennio scorso, gli ci volle qualche istante per riportare alla mente il titolo - Men In Black - in quella scena il protagonista doveva affrontare una sorta di provino per entrare a far parte di una polizia il cui compito era quello di controllare la popolazione aliena sulla Terra.
    Gli venne da ridere ripensando a quella scena: tutti gli aspiranti erano in un poligono di tiro, si spensero le luci e cominciarono a comparire sagome di mostri alieni di ogni genere, tutti sparavano all'impazzata ma il protagonista no, lui sparò un singolo colpo e lo sparò proprio in mezzo agl'occhi della sagoma di una bambina che reggeva un libro, quando gli chiesero spiegazioni lui disse candidamente - " Qui è tutto un inferno: mostri, alieni e lei è l'unica che cammina tranquilla in mezzo a tutto questo casino? Ed in più con un libro di algebra in mano? - E' sicuramente troppo piccola per l'algebra, c'era qualcosa di strano in lei" - ed esattamente come in quel film la ragazza che aveva di fronte gli dava l'idea ci fosse qualcosa di troppo strano in quella situazione.
    La seguì candidamente con lo sguardo senza toglierle mai gli occhi di dosso, era quasi arrivata alla macchina quando Toorop decise che forse un pò di compagnia femminile non gli avrebbe fatto così male e valutò che se lei era lì forse aveva qualcosa da smaltire a sua volta.
    Dopo aver bevuto l'ultimo sorso della BiEi che teneva in mano ripose il primo "cadavere" della serata nella cassa e ne estrasse altre due, si voltò verso la moretta e tirò un fischio abbastanza forte da sovrastare la musica e raggiungere la sua attenzione.
    << Ehi! >> - non modificò di una virgola la sua posizione, si limitò ad alzare la mano con le due birre ghiacciate fra le dita e le fece tintinnare l'una con l'altra - gesto scenico ma di poco senso dato che a venti metri di certo lei non avrebbe potuto sentire quel tintinnio sormontato dalla musica - l'invito voleva essere il più chiaro possibile quindi le fece poi cenno di avvicinarsi
    << Se preferischi puoi anche prendere la pistola che immagino tu abbia lasciato in auto! >> - se non se ne era resa conto fino a quel momento ora avrebbe di certo capito che l'aveva scansionata per bene.
    Nel frattempo The Ballad Of Buck Ravers aveva iniziato a farsi sentire col suo intro - come ogni maledetta volta a Toorop venne la pelle d'oca.
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Wake the fuck up, Samurai! We got a city to burn.

    Group
    Fixer
    Posts
    383

    Status
    CL | 31 | Fixer, Afterlife's owner

    Era ormai arrivata alla sua auto quando un fischio in lontananza la portò a voltarsi verso l'uomo. Si sarebbe aspettata di tutto, sinceramente, ma non un approccio del genere. Ciò che vide, per di più, le fece alzare istintivamente le sopracciglia: il tipo aveva un braccio alzato e nella sua mano vi erano due birre. Non riusciva a crederci...la stava seriamente invitando a bere insieme a lui? Doveva essere così, o almeno, ciò fu quello che suggeriva il suo gesto, più quel cenno che la invitava ad avvicinarsi.
    Per qualche secondo non si mosse, intenta ad utilizzare il suo Kiroshi per vedere più da vicino l'uomo solitario che se la stava godendo con la musica a tutto volume proveniente dalla sua auto. Sicuramente era armato, come il novanta percento della popolazione di Night City e dintorni, ma sul viso sembrava avere un'espressione rilassata o, almeno, non ostile.
    Fu ciò che disse successivamente a farle rilassare il viso e a spingerla a sorridere lievemente, divertita. E bravo il fan dei Samurai...a quanto sembrava, l'aveva proprio osservata per bene.
    Fece quindi qualche passo, avvicinandosi allo sportello anteriore del passeggero e aprendolo. Avrebbe preso la pistola? Assolutamente sì, e fu quello che fece subito dopo, chinandosi verso il vano portaoggetti.
    Una volta infilata la sua Pride nella tasca interiore della giacca, richiuse lo sportello e si voltò nuovamente verso l'uomo.
    Complimenti, mi hai proprio letto nel pensiero! gli disse, alzando la voce quel tanto che bastava a farsi udire per sovrastare il volume della musica. Hai qualche altro asso nella manica da mostrare o possiamo giocarcela ad armi pari?
    Detto ciò, incredibile ma vero, iniziò ad avvicinarsi prendendosi il suo tempo e senza accelerare troppo il passo, osservando sia l'uomo che il veicolo sul quale era seduto. Sembrava una Archer, ma doveva essere stata modificata a puntino. CL non ne capiva poi molto di motori ma certe modifiche erano fin troppo visibili per non rendersene conto, anche a quella distanza. L'assetto sembrava rialzato e gli pneumatici erano più grandi di quelli standard, facendo pensare ad un'unica motivazione, forse ingenuamente. Non era un veicolo da strada.
    Le probabilità che potesse trattarsi di un nomade erano aumentate ma non poteva esserne certa. Ciò che era sicuro era che non le sembrava di averlo mai visto in giro e che, da quello che aveva potuto osservare, non c'erano segni distinguibili dell'appartenenza dell'uomo a qualche ipotetica famiglia di nomadi. Altrettanto sicuri erano il suo gusto il fatto di musica e l'apparente ossessione per i tatuaggi. Sebbene fosse abbastanza coperto, ciò che riusciva a vedere del suo corpo era tappezzato di inchiostro e questo sembrava estendersi persino alle mani, quindi era facile presupporre che anche le braccia fossero ricoperte allo stesso modo.
    Forse era stata una mossa avventata. Forse avrebbe fatto meglio a non fidarsi. Ma c'era qualcosa che le diceva che non avrebbe corso rischi ad avvicinarsi. In primis, se quel tipo avesse avuto intenzione di farle del male od ucciderla, non si sarebbe neanche preso la briga di palesarsi e parlare. E non meno importante, sapendo che non era armata, avrebbe senza dubbio approfittato di quel suo punto debole senza metterlo in chiaro e darle la possibilità di rimediare.
    E se CL si stava sbagliando di grosso pensando tutto questo, i risultati si sarebbero visti di lì a poco. Non era una sprovveduta...era sempre all'erta e pronta a reagire in qualsiasi momento.

    Si fermò a qualche metro di distanza da lui, non fidandosi del tutto di quella strana ospitalità, e assunse un'espressione che lasciava liberamente intendere che lo stava studiando con lo sguardo, da cima a fondo. Tutto sommato, ad aspetto si presentava bene, l'idea di bere una birra al tramonto non era neanche la peggiore che si potesse avere e l'accompagnamento musicale era certamente di suo gusto, anche se il volume era decisamente troppo alto per lei. Quindi, perché no?
    Tuttavia, c'erano ancora alcune cose da mettere in chiaro...
    Quindi, fammi capire...soffri di solitudine o sei solito offrire da bere agli sconosciuti? domandò, facendo un cenno con la testa verso le bottiglie di Broseph Ale che aveva in mano.
    Bel repertorio, comunque. si lasciò sfuggire infine, riconoscendo le note di The Ballad Of Buck Ravens. Quale sarebbe stata la prossima? Chippin' In magari? Da una parte lo sperava, visto che era una delle sue preferite.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Nomad
    Posts
    202

    Status
    Toorop Kruger | 34 y.o. | Aldecaldos/Mercenario

    <pensato>
    <<parlato>>


    No Toorop non era come il protagonista nero di Man in Black, per lui le situazioni strane, quelle dove l'incognita rappresentava un valore di rischio totalmente sconosciuto erano uno stimolo troppo forte da contenere - gli prendeva uno strano prurito dietro la nuca e il suo corpo si riempiva di endorfina.
    Toorop, alla sagoma della bambina con il libro di algebra, avrebbe di certo offerto una birra.
    Quando CL prese la pistola dall'auto a Toorop comparve un sorriso eccitato in volto che esplose in una risata divertita non appena sentì le parole che lei gli rivolse, non disse nulla e non le tolse gli occhi di dosso nemmeno un istante finchè lei non si fermò a pochi metri da lui, alchè si interfacciò con lo stereo nella sua auto ed abbassò il volume di qualche tacca: quanto bastava per fare una bella e sana chiacchierata.
    << Ad armi pari "Mami"? >> - era chiaramente divertito, la sua voce è leggermente roca e nasale ma profonda e impostata, posò le due birre sul cofano della macchina e con un leggero colpo di reni saltò giù ma non avanzò verso di lei.
    Se voleva giocare un pò che male c'era, anzi, che si alzi la posta, decise così che le avrebbe dato anche del "vantaggio"- allargò le braccia e lentamente roteò su se stesso - << Nessun asso... Ora estraggo il ferro ok? >> - quel ghigno beffardo non accennava ad abbandonare le labbra del nomade, usando la mano sinistra allargò il giubbotto mostrando la pistola poi con la stessa mano , tenuta ben aperta ed in vista, andò ad infilare il pollice nella guardia del grilletto sfilandola lentamente dalla fondina.
    La serata si stava preannunciando un vero spasso - con un movimento rapido che denotava la sua abilità nel maneggiare quell'arma sganciò il caricatore e lo estrasse, glielo mostrò qualche istante poi compiendo un gesto ampio lo infilò nella tasca dei pantaloni, la mano destra tornò quindi alla pistola e con movimento altrettanto misurato la fece scarrellare: il proiettile ancora in canna schizzò fuori dalla camera di scoppio e lo prese al volo, le mostrò anche quello, tenendolo tra indice e pollice
    << Lo vedi questo? Avrei potuto piantartelo nella schiena... >> - le disse candidamente - << Ma non l'ho fatto >> - poi glielo lanciò, il proiettile disegnò una lenta e semplice palombella verso di lei, sarebbe stato semplice da afferrare se l'avesso voluto - << Te lo regalo, un ricordo di questo nostro incontro e magari la prossima volta che lasci la City farai più attenzione... >> - le strizzò l'occhiolino e rimise la pistola scarica nella fondina, tornando poi a sedersi sul cofano della sua auto per accendersi l'ennesima sigaretta. Ne prese una lunga boccata, tenne il fumo in bocca qualche istante per poi rilasciarne una parte e catturarla nuovamente dal naso. Assunse un'aria solenne mentre apriva le due birre accostando i due tappi tra loro per poi tirare in direzioni opposte. Entrambi i tappi saltarono via ed una sottile scia di schiuma colò lungo il collo di entrambe le bottiglie, una delle due rimase stretta nella sua mano, l'altra ritornò al suo posto sul cofano dell'auto.
    << Non trovi che questi istanti siano i più interessanti e memorabili del rapporto tra due persone? >> - spezzò il silenzio che si era creato tra loro mentre Ballad of Buck Ravers scemava in sottofondo - << Intendo quelli in cui ci si studia, ci si conosce... Mi segui? >> - ridacchiò nuovamente e rimase a fissarla cercando di valutarne le reazioni.
    No, non era il tipo che soffriva la solitudine e no, non era neanche quello che offriva da bere a tutti gli sconosciuti che incontrava ma ritenne superfluo dirglielo a parole, ritenne si trattasse di un modo della ragazza per dire qualcosa pur di non restare in silenzio - si limitò a sogghignare spavaldo.
    << Vedi "mami".. tutto sta nel saper leggere e valutare il rischio, "Il gioco vale la candela?" >> - assunse un'aria riflessiva, da vero filosofo - << hai attirato la mia attenzione e non fai che dimostrarti sempre più interessante, quindi Sì " Il gioco vale la candela" - Non so quali cazzi tu abbia per la testa ma so che per queste cose la medicina ce l'ho qui io >> - fece un piccolo cenno col capo, si riferiva chiaramente alla birra ancora ghiacciata poggiata affianco a lui, s'interruppe bruscamente << non che a me interessino, sia chiaro - ti chiedi come faccia io ad esserne così certo? Beh di certo non aspetti qualcuno, altrimenti non sarei potuto arrivarti alle spalle come ho fatto e di certo non sei venuta qui per farla finita... >> - fece una breve pausa ad effetto, a voler sottolineare l'ovvio - << In entrambi i casi, sicuramente, non avresti lasciato la pistola in auto.... >> - quest'ultima opzione in realtà l'aveva scartata solo poco prima, vedendola risalire verso la macchina, fino a quel momento non era sicuro che l'avrebbe mai più rivista - << Ora cosa pensi di fare? Te la levi quella scopa dal culo e vieni a farti una birra o pensi di startene lì a fissarmi? >>
    Come a voler esaudire incosciamente i desideri di CL lo stereo cominciò a diffondere un giro di chitarra inconfondibile poi la voce di Silverhand s'intromise prepotente tra loro due - "Can - Can You Feel It" - Chippin'In era appena iniziata.
    Toorop piegò leggermente la testa di lato e la guardò dritta negl'occhi - << E sò anche che ora non mi sparerai perchè sono la cosa più interessante che ti sia successa ultimamente >>




     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Wake the fuck up, Samurai! We got a city to burn.

    Group
    Fixer
    Posts
    383

    Status
    CL | 31 | Fixer, Afterlife's owner

    Se c'era una cosa che cominciava ad odiare profondamente, era proprio quella serie di nomignoli che le persone reputavano giusto affibbiarle durante il corso delle conversazioni. Iniziava a capitarle sempre più spesso, per qualche motivo a lei del tutto ignoto, e ogni volta non poteva fare a meno di storcere il naso.
    Talvolta diceva chiaro e tondo cosa pensasse al riguardo, talvolta preferiva rimanere in silenzio e passarci sopra, ma per quanto ci provasse, non riusciva mai a nascondere il suo disappunto. Per certe cose era sempre stato un libro aperto e ciò che non l'aiutava affatto era il suo viso estremamente espressivo. Volente o nolente, comunicava con gli occhi, riuscendo ad esternare il suo punto di vista e ciò che provava perfino con un lievissimo cambio di espressione. Sarebbe riuscita a portare avanti una conversazione con occhiate, smorfie e qualche gesto, senza aprir bocca neanche una volta, ma non era del tutto certa che ciò fosse qualcosa di cui andare fiera o meno.
    Talvolta risultava comodo, soprattutto quando si trattava di dover liquidare qualcuno che tirava troppo la corda, che diceva qualcosa di troppo o che faceva richieste inopportune, ma per il resto...andava tutto a suo sfavore.
    Chi la conosceva bene sapeva perfettamente di questa sua peculiarità e, spesso e volentieri, giocava proprio su questo aspetto, facendole domandare se questo suo tratto fosse qualcosa di cui andar fiera o una maledizione vera e propria.

    Perfino in quel momento non era riuscita a fare a meno di corrugare la fronte, maledicendo se stessa per non avere la capacità di mantenere una buona e sana poker face da utilizzare nelle giuste occasioni. Tuttavia, rimase ad osservarlo, non ritenendo necessario rispondere e col chiaro sentore che sarebbe stato opportuno tenere la bocca chiusa.
    L'uomo sembrava estremamente divertito dalla situazione. CL non poteva di certo dire lo stesso, non avendo ancora idea di cosa passasse nella testa di quel tipo, ma quel suo atteggiamento, sebbene non le andasse totalmente a genio, aveva stranamente attirato la sua attenzione, facendola incuriosire irrimediabilmente. Forse si era appena messa in un guaio senza possibilità di trovare rimedio...ma chi poteva saperlo?
    Quando lo vide scendere dal cofano dell'auto, quasi si precipitò a raggiungere la pistola con la mano destra, dovendo impegnarsi notevolmente per mantenere la calma e restare immobile.
    Lo vide girare su se stesso allargando le braccia e mantenendo quell'espressione divertita, per poi pronunciare una frase abbastanza strana. La stava forse tranquillizzando? Oppure diceva ciò per evitare che CL si precipitasse a prendere lei stessa la sua Pride e a tentare di piantargli un proiettile in testa? Difficile da dire...forse si trattava di entrambe. Tuttavia, ci fu un particolare che le saltò subito all'occhio.
    Se non era già abbastanza chiaro quanto quel tipo idolatrasse i Samurai, la toppa sulla parte posteriore della sua giacca lo aveva appena appurato.
    Sinceramente, non sapeva cosa pensare. Ne aveva sentite di storie assurde sulla categoria dei fan sfegatati delle band e la maggior parte di queste rasentavano la repulsione. Sua madre le aveva raccontato di persone disposte a fare di tutto pur di ottenere un autografo o di scambiare quattro chiacchiere con i membri della band ed alcuni erano perfino arrivati a minacciare di suicidarsi pur di raggiungere il proprio scopo.
    CL non ci aveva mai creduto...era impossibile immaginare di arrivare a tanto, ma dopo aver domandato ad un paio di altri membri dei Samurai era arrivata a scoprire che si trattava di semplice e pura verità.
    Orrore.
    Soltanto un pazzo poteva avere simili atteggiamenti e sperava vivamente che quel tipo non fosse uno di quelli. Forse era meglio evitare di dirgli che aveva un certo legame con i Samurai. Non che avesse avuto intenzione di farlo, prima...ora era del tutto fuori discussione.

    Ciò che vide con stupore, invece, fu la sua maestria nel maneggiare le armi, muovendosi con una velocità e una precisione che avrebbero lasciato a bocca aperta parecchie persone. Estrasse il caricatore e glielo mostrò per qualche secondo, per poi infilarlo nella tasca dei pantaloni e tornare a concentrarsi sulla pistola per tirar fuori anche il proiettile che era rimasto in canna. Lo afferrò velocemente, tenendolo in bella vista tra pollice e indice.
    Però! Bello spettacolo, davvero. pensò, e poteva essere chiaro anche all'uomo se l'avesse osservata. Aveva alzato velocemente le sopracciglia, annuendo un paio di volte in maniera quasi impercettibile.
    Sì, avrebbe potuto tranquillamente piantarle quel proiettile nella schiena, qualche minuto prima, ma non era stato così, quindi era del tutto superfluo dirlo, a meno che non volesse mettersi in mostra.
    Afferrò il proiettile quasi all'ultimo secondo, non aspettandosi un'azione del genere. Lo guardò per un attimo, confusa, per poi tornare a dare la sua attenzione allo sconosciuto che aveva ripreso a parlare e a trattarla come una sprovveduta.
    Da una parte era meglio così. Lei di certo non aveva interesse a mettersi in mostra e, forse, passare per l'ingenua di turno sarebbe tornato a suo favore più in avanti.
    L'uomo tornò poi a sedersi sul cofano, accedendosi un'altra sigaretta e, successivamente, afferrando le due birre e aprendole con un gesto deciso. Ne tenne una in mano, mentre l'altra tornò sul cofano.
    C'era da dirlo: era una delle persone più loquaci che avesse mai incontrato e CL ne aveva conosciuta di gente in vita sua...
    Parlava tranquillamente, mantenendo costantemente quell'espressione beffarda e di chi la sa lunga, esponendo il suo punto di vista come se non volesse tralasciare neanche un dettaglio e tenendo a precisare cosa pensasse di lei e del motivo della sua visita a Laguna Bend.

    Sinceramente, cominciavo a pensare che ti piacesse essere fissato. disse, decidendo finalmente di prendere parola e tralasciando quella sua uscita sulla scopa nel culo. Non era niente di nuovo alle orecchie di CL e ormai ci aveva fatto l'abitudine al pensiero di essere vista in un certo modo dagli altri. Il fatto era che non gliene importava nulla.
    Mise quindi il proiettile nella tasca dei pantaloni e si avvicinò, per poi afferrare la birra e dare le spalle all'auto. Non si mise propriamente a sedere sul cofano come il proprietario, ma si limitò a poggiarcisi, giusto per non avere il peso del corpo totalmente sulle gambe.
    Alzò quindi la bottiglia di birra e l'avvicinò a quella dell'uomo facendole scontrare lievemente e dando il via ad una sottospecie di brindisi, prima di portarla alle labbra e prendere un sorso.
    Quindi, in sostanza, dovrei esserti grata per avermi offerto da bere, per il fatto che non mi hai piantato un proiettile nella schiena e dovrei anche guardarmi dal fatto che, nel giro di qualche minuto, hai perfettamente capito che tipo di persona io sia? domandò poi, con una finta espressione incuriosita ed elencando tutto ciò con una certa enfasi.
    Accidenti... sospirò poi, scuotendo la testa un paio di volte. ...devo proprio ringraziare il fatto che mi trovi interessante. Se non fosse stato così, sarei fregata.
    Detto ciò, prese un altro sorso di birra, fresca e corposa al punto giusto. Forse, data la situazione e il fatto che il suo fisico non reggeva affatto l'alcol, non avrebbe dovuto attaccarsi alla bottiglia in quel modo ma...che diavolo, era soltanto una birra ed era frustrante il fatto di non potersi concedere qualche libertà soltanto perché avrebbe potuto peccare di lucidità in seguito. Magari avrebbe fatto meglio a limitarsi a sorseggiare quella birra di tanto in tanto.
    Non so te, ma io non sono il tipo che va a sprecare proiettili sul primo che capita e il fatto che io possa reputarti interessante allo stesso modo non è comunque una garanzia. La serata è lunga, devo ancora studiarti e conoscerti per bene... enfatizzò, riferendosi apertamente alla sua frase precedente. ...magari tra un'ora potrei decidere che un proiettile in fronte te lo meriti davvero. Chissà...
    Alzò lievemente le spalle e lasciò in sospeso quella frase, sorridendo in maniera beffarda come per emularlo.
    Per qualche minuto sei salvo. lo tranquillizzò poi. Chippin' In è troppo bella per essere rovinata da rumori esterni.
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Nomad
    Posts
    202

    Status
    Toorop Kruger | 34 y.o. | Aldecaldos/Mercenario

    <pensato>
    <<parlato>>


    Essere sfacciato ed arrogante è sempre stato per Toorop un modo per mettere alla prova le persone, il suo fare provocatorio era un modo come un altro per vedere di che pasta fosse il suo intelocutore. A suo modo riteneva che le prime reazioni delle persone dicessero molto di più di quanto non si potesse capire da lunghe e noiose conversazioni perchè quando qualcuno è messo alle strette, affrontato di petto, non ha tempo per riflettere, non ha tempo di fingere.
    La ragazza si era visibilmente irritata per l'utilizzo di quel nomignolo, anzi, si era proprio incazzata ma Toorop non si scompose, era già chiaro che lei non fosse una povera fanciulla indifesa e che quel genere di appellativi "riduttivi" avrebbero potuto innervosirla, lei rimase impassibile ad osservarlo durante tutta la sua scenetta e quando parlò l'ironia caustica era quasi palpabile, ci voleva fegato e sicurezza di sè per comportarsi in quel modo con un perfetto sconosciuto, al limitare delle Badlans, non poteva negarlo.
    Toorop non abbandonò quel suo sorrisetto traverso e l'espressione beffarda ma in realtà si rese conto che involontariamente lei gli stava facendo dimenticare tutte le grane degli ultimi giorni, in un certo senso gliene fu grato. Purtroppo il suo modo di essere impulsivo, il fatto che prendesse sempre ogni cosa a cuore in modo viscerale lo aveva portato ad una situazione di stress: si era ritrovato al centro di una bilancia dove l'ago oscillava tra i due piatti, da un lato il bene della famiglia secondo Hiena e dall'altro la consapevolezza che doveva in qualche modo migliorare le cose.
    Quando le bottiglie si scontrarono rimase tranquillamente appollaiato sul cofano della sua auto, la guardava dritta negl'occhi, osservandone l'atteggiamento - il sarcasmo della ragazza cozzava un pò con il suo aspetto, a prima vista sembrava una normale, noiosa ragazzetta di città eppure se da quel suo sguardo tanto espressivo si poteva facilmente leggere un "Che coglione" aveva comunque deciso di avvicinarsi e brindare, Toorop pensò che forse non aveva mancato di così tanto il bersaglio.
    Toorop divagò con lo sguardo verso la superificie del lago artificiale, rimase ad osservare il gioco di riflessi che prendeva tonalità sempre più intense man mano che il sole calava, il pezzo dei Samurai occupò di prepotenza il silenzio che si era creato tra loro due stonando un pò con il paesaggio che stava osservando, Night City si stagliava imponente oltre quello specchio d'acqua con i suoi grattaceli, le sue luci ed i suoi suoni lontani che arrivavano alle orecchie vaghi, come un debole sottofondo alla canzone che stavano ascoltando - la chiamavano "la città dei Sogni" eppure a Toorop trasmetteva ben altro.
    A lui quel luogo metteva una sensazione di stretta allo stomaco, qualcosa di molto vicino alla claustrofobia, non poteva neanche immaginarselo di vivere in quell'ammasso di gente, la consapevolezza che per sopravvivere e vivere lì bisognava per forza avere a che fare con quella realtà gli riportò alla mente lo scazzo che lo aveva portato a Laguna Bend
    Quando le rivolse la parola il suo atteggiamento si era leggermente raffreddato, aveva deciso che non aveva senso continuare a provocarla visto che "la serata è ancora lunga"-
    << Che super-io spigoloso... sei davvero un bel tipetto >>-glielo disse senza guardarla, la voce era calma e traspariva una sorta di distacco, solo poi le lanciò un'occhiata di traverso e questa volta il sorrisetto era sincero << Mi chiamo Toorop, tu ce l'hai un nome o devo continuare a chiamarti "Mami"? >> - forse non aveva del tutto abbandonato l'idea di provocarla, magari un pochino, di tanto in tanto, giusto per mantenere viva la conversazione.
    Il come la ragazza concluse il proprio discorso fece scappare a Toorop una mezza risata, proprio mentre stava prendendo una sorsata di birra e questo si tradusse nella birra che a momenti gli andò di traverso << Quindi hai deciso di passare la serata con me e di "conoscermi bene"? Sono lusingato! >> ridacchiò ancora, divertito << In effetti ora che mi ci fai pensare quando qualcuno mi conosce bene ha reazioni contrastanti, o mi adora o mi spara... >> si strinse nelle spalle facendo un'espressione innocente, quella di un bimbo birichino appena colto sul fatto a compiere una marachella.
    L'illusione svanì non appena il "bimbo" si mise la sigaretta in bocca, la fece roteare tra i denti facendole cambiare il lato della bocca, da sinistra a destra - << Se tu dovessi decidere di spararmi però ti consiglio di non esitare.... >> - buttò fuori il fumo dalle narici ed un sorrisetto apparve di scatto - << Io non lo farò, non di nuovo >> - questa volta nelle parole di Toorop non c'era l'ombra di dileggio, le pronunciò però con estrema pacatezza, a stemperare la situazione fu l'ultima affermazione di CL, lo lasciò quasi di stucco e la cosa si sarebbe potuta intuire dall'epressione stupita che fece: conosceva i Samurai, fino a lì aveva pensato che il suo apprezzamento per la musica fosse solo perchè nel suo stile e ne apprezzasse il ritmo.
    Il fatto che non solo li conoscesse ma che li apprezzasse fece supporre a Toorop che lei avesse notato la patch sul retro del suo giubbotto.
    Si riprese in fretta << ... quindi conosci i Samurai? Un punto per te, ma non cambia le cose... >> bevve un altro sorso di birra e si buttò indietro, andando a poggiare la schiena sul parabrezza assumendo una posizione semisdraiata.






     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Wake the fuck up, Samurai! We got a city to burn.

    Group
    Fixer
    Posts
    383

    Status
    CL | 31 | Fixer, Afterlife's owner

    Per un attimo, CL aveva quasi pensato che quel tipo avesse abbassato le penne. Solo per un attimo, tuttavia.
    Si era presentato...un nome singolare, sinceramente parlando, che non aveva mai sentito, e aveva chiesto il suo continuando costantemente a provocare il suo autocontrollo. E pensare che si era diretta a Laguna Bend per distrarsi e alleviare lo stress...
    CL. rispose, esternando con tono tranquillo quelle due lettere con la tipica pronuncia americana. Ovviamente non gli aveva confidato il suo vero nome...quello lo conoscevano in pochi e voleva che continuasse a non essere di dominio pubblico. Lo odiava fin troppo.
    Deciso di passare la serata con lui. Parole grosse. Però, effettivamente, era stata una sua decisione...di certo non l'aveva costretta puntandole una pistola contro la schiena. Il fatto era che, sarebbe stato il male minore, probabilmente. Tornare a Night City sarebbe equivalso a passare il resto della giornata all'Afterlife e ad addossarsi dei bisogni della gente, degli affari e delle trattative ancora da concludere. Non sarebbe riuscita a reggere un'altra serata così movimentata, quindi aveva ben pensato di optare per la serata alternativa. Se fosse stata una scelta giusta o meno, l'avrebbe scoperto presto. Forse.
    Sebbene quel sorrisetto non aveva abbandonato l'espressione di Toorop, la frase che disse subito dopo risultò alquanto minacciosa. O almeno, lo sarebbe stata per qualcuno dal grilletto facile.
    Ma sentilo... disse, sbuffando leggermente e scuotendo la testa come per deriderlo. ...e perché mai dovresti spararmi? Se mi hai offerto da bere vuol dire che non rappresento una minaccia per te. O è così, o sei fin troppo sicuro di te da reputare il pericolo come qualcosa di dilettevole. forse stava giocando con il fuoco, forse no. Forse avrebbe dovuto moderare i termini, forse no. Forse, usando quelle parole, ci aveva azzeccato in pieno, forse stava proprio sbagliando strada.
    Una cosa è certa: comincio a capire coloro che, conoscendoti bene, ti pianterebbero un proiettile in fronte pur di zittirti... ammise con tono tranquillo e un sorriso velato, per poi prendere un altro sorso di birra. ...ma non vedo il motivo per il quale qualcuno dovrebbe adorarti. Forse i tuoi pregi li nascondi bene.
    Era probabile che, inconsapevolmente, stesse giocando al suo stesso gioco. Sondava il terreno, tirava frecciate giusto per capire quanto in là potesse spingersi prima di farlo esplodere. Tattica azzardata, certo, ma c'era ancora qualcuno a Night City che giocasse facile e pulito?
    Sì, li conosco. rispose poi, dopo aver osservato la sua faccia sorpresa riguardo alla sua uscita su Chippin' In. Forse, per come si poneva e vestiva, CL non dava l'idea di essere fan di una vecchia rock band che gettava veleno sulle corporazioni, ma non credeva che ci fosse qualcuno a NC che non conoscesse almeno di fama i Samurai. Magari non proprio per le loro canzoni, ma almeno per ciò che aveva fatto Silverhand cinquant'anni prima. Suicidarsi per i propri ideali, facendosi saltare in aria con due cariche termonucleari per distruggere l'Arasaka. Era questa la versione ufficiale...ciò che perfino sua madre le aveva raccontato. Ma CL non ci aveva mai creduto e i silenzi di Rogue l'avevano detta lunga riguardo quell'episodio.
    Colpa di mia madre. Ne andava pazza...quando era giovane li seguiva ovunque come una cazzo di groupie. mentì, prendendo un ulteriore sorso di birra e soffermandosi ad osservare il cielo che cominciava lentamente a farsi sempre più scuro.
    Ma ho sempre preferito la versione di Chippin' In di Kerry Eurodyne. ammise infine, sorridendo e voltandosi momentaneamente verso Toorop per osservarne la reazione, ormai disteso sull'automobile. Se per te ho detto un'eresia, ti autorizzo a ricaricare la pistola.
    Non erano pochi i fan dei Samurai che l'avrebbero minacciata di morte per una frase del genere...ce n'erano di svitati del genere a Night City. Eccome se c'erano.
    Ma per CL, oltre che divergenze di gusti personali, entrava in gioco una strada adorazione per quell'uomo. Le era capitato di incontrarlo parecchie volte in vita sua, essendo sua madre rimasta in contatto con alcuni dei vecchi membri dei Samurai, e Kerry era quello che le era rimasto più impresso. La sua anima tormentata, il suo spirito ribelle purtroppo sepolto dalle etichette corporative, la sua personalità e il animo generoso che l'avevano affascinata al punto da vederlo come una mancata figura paterna, quando era stata soltanto una bambina.
    Troppi fattori.
    Ora che ci pensava, era da parecchio che non lo vedeva e non lo sentiva...forse era il caso di andare a vedere come se la passava.


    Scusa per il ritardo, settimana orribile >.<
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Nomad
    Posts
    202

    Status
    Toorop Kruger | 34 y.o. | Aldecaldos/Mercenario

    <pensato>
    <<parlato>>


    La sigaretta aveva ormai raggiunto la sua fine, la boccata appena presa aveva lasciato poco più del filtro tra le mani di Toorop.
    La stava ascoltando osservandola di sbieco, c'era qualcosa in quella tipa che non riusciva a decifrare, ora che l'aveva accanto lei gli trasmetteva una strana sensazione.
    << Mmmm >> - spinse fuori il fumo derivato da quell'ultima boccata e gettò il mozzicone distrattamente - << "Siell" >> ... << Molto bene "Siell" - lasciamo perdere le provocazioni, vedo che non è nel tuo stile.. >> - lo disse con voce piatta, in un certo senso si sarebbe potuta definire fredda, sembrava quasi un'altra persona - << Lo hai detto tu stessa - " La serata è ancora lunga - devo ancora studiarti e conoscerti bene - magari tra un'ora deciderò che un proiettile in fronte te lo meriti" >> - scimmiottò il sarcasmo con cui lei gli aveva rivolto quelle stesse parole, poi proseguì - << A quello mi riferivo, quella sarebbe la mia motivazione - per concludere, sono un Nomade, la mia casa è nelle Badlands, forse semplicemente abbiamo due metri di giudizio diversi per quanto riguarda la definizione di " Pericolo" >> e al momento lei non lo rappresentava, anzi tutt'altro, l'incontro con lei poteva dirsi curioso ed interessante, soprattutto perchè a dispetto di quanto volesse far apparire, Toorop apprezzava le persone con carattere e lei ne aveva.
    Prese un altro sorso dalla bottiglia per poi inumidirsi le labbra, la considerazione di CL riguardo i suoi pregi lo fece ridere perchè in effetti aveva ragione, non erano in molti ad adorarlo, piuttosto erano parecchi a volergli sparare ma questo decise di ometterlo, le avrebbe dato troppo vantaggio.
    << Tanti sanno chi sia Silverhand, molti conoscono Never Fade Away.... pochi conoscono le loro altre canzoni, ormai, i loro testi sono nella testa, li hanno sentiti e risentiti magari ma non sanno dove metterli, capisci cosa intendo? >> mentre parlava ne era un pò rammaricato, si riferiva a quel jingle orecchiabile, un pò come quei ritornelli di vecchie canzoni che uno conosce perchè in un modo o nell'altro saltano sempre fuori ma di cui non conosci nè titolo nè artista << Cazzo tua madre era una groupie? >> rimase sinceramente sorpreso da quella notizia, certo che il mondo era proprio piccolo e si fece un'altra risata, quel genere di fanatismo era eccessivo anche per lui, nel suo modo di vedere le cose provare quel senso di venerazione per qualcosa o qualcuno era come rendersi schiavi di essa - semplicemente inconcepibile.
    << La "versione" di Eurodyne migliore? >> era una domanda retorica, chiaramente, si tirò su dal parabrezza ricambiando quel sorrisetto, lui era di ben altro avviso.
    << La melodia è simile, il testo è quello ma non si possono neanche lontanamente paragonare >> ne era enormemente convinto, glielo disse tranquillamente senza voler imporre il proprio punto di vista, semplicemente lo stava esponendo << In realtà sono due canzoni completamente diverse, musicalmente potrei darti ragione... >> fece una breve pausa e distolse lo sguardo da CL , proseguì in modo leggermente assorto << ma come ogni cosa, sono gli ideali ed i principi che ci ispirano a dare spessore a ciò che facciamo ed in questo, Johnny , era imbattibile, lui ci metteva l'anima nelle sue canzoni... e nelle sue azioni. >> per quanto gli riguardava lei poteva pensarla come voleva, non era di certo un motivo per meritarsi un proiettile avere una propria idea ed esporla, poteva esserlo però il cercare di imporre la propria a lui.
    Nel frattempo la lista dei cadaveri aumentava, un'altra bottiglia vuota tornava nella cassa ed una piena ne veniva estratta per essere aperta, ora che avevano rotto il ghiccio, per così dire,
    Toorop aveva acquistato un modo di fare più rilassato, distaccato -
    << Posso chiederti cosa ti porta qui? Sei la prima persona che incrocio da mesi >>

     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Wake the fuck up, Samurai! We got a city to burn.

    Group
    Fixer
    Posts
    383

    Status
    CL | 31 | Fixer, Afterlife's owner

    Sostanzialmente, ci aveva azzeccato. Non le andavano più molto a genio le provocazioni, ormai, anche se spesso ciò si limitava a coloro che conosceva o con cui aveva avuto a che fare a lungo. Persone che erano entrate nella sua cerchia di conoscenze a scopo prettamente lavorativo e di affari, per lo più, e che le tornavano utili.
    Troppe ne aveva sentite, fin troppo ci aveva avuto a che fare e, per quanto talvolta tentasse di rispondere con la stessa moneta, era più le volte che lasciava correre quasi inconsciamente. Un sorriso di circostanza, una battuta di chiusura e il gioco finiva com'era iniziato.
    Fu proprio quello che fece, sentendolo ripetere le stesse parole che lei aveva usato poco prima. Rise in maniera sommessa, scuotendo la testa lievemente e si lasciò andare ad un profondo sospiro.
    Un punto per lui.
    Non saranno nel mio stile...ma sono decisamente nel tuo. Dovresti farti qualche giro in città, Toorop, troveresti molte più persone come te. disse, facendo poi una pausa per prendere un sorso di birra. E, chissà, magari un giorno ci incontreremo di nuovo e sarò io ad offrirti da bere. La città è grande ma sai come si dice, no? Il mondo è piccolo.
    Un altro sorso di birra, questa volta più lungo, poi posò la bottiglia sul cofano della macchina facendo attenzione a posarla bene ed in equilibrio. Non voleva scolarla tutta d'un fiato, anche se la birra aveva quel brutto effetto su di lei. Più ne beveva, più ne sentiva la necessità. Era come se la sua sete aumentasse ad ogni sorso. Strano, dato che, solitamente, una cosa del genere succedeva con le bibite a base di zucchero.
    E tu? Sai chi era? domandò. Forse risultò una domanda sarcastica e forse lo era sul serio. Ne ho sentite tante sui Samurai e su Silverhand...da mia madre e da suoi conoscenti... conoscenti, certo.
    Posso darti ragione sugli ideali e sulle azioni. Da quanto mi hanno raccontato, se Silverhand si metteva in testa qualcosa, la faceva a testa alta e con una buona dose di palle quadrate...di certo era imbattibile ed è per questo che è diventato una leggenda di NC. Ma dicevano anche che fosse uno stronzo patentato, un egocentrico...e che non si faceva problemi a scavalcare le persone pur di raggiungere i propri obiettivi. Anche coloro che erano più vicini a lui. detto questo sospirò, sorridendo lievemente. Ma chi può dirlo con certezza...sono passati più di cinquant'anni dalla sua morte e coloro che lo conoscevano davvero si possono contare sulle dita di una mano.
    Afferrò nuovamente la bottiglia e prese un altro sorso di birra, finendo quella poca che era rimasta all'interno. Rimase poi a rigirarsela lentamente tra le mani.
    Sai, se ti facessi un nome a Night City, probabilmente saresti un suo degno successore. disse poi, alzando lo sguardo su Toorop e con un sorriso sghembo. L'atteggiamento c'è...la spocchia anche...in quanto ad ideali e palle quadrate è tutto da vedere.
    Sì, stava giocando col fuoco e, sì, lo stava provocando. Forse era solo la birra a parlare, ma doveva ammettere che, malgrado quella sua uscita sulla spocchia potesse sembrare un insulto, dal suo punto di vista non lo era affatto. Toorop sapeva il fatto suo, a quanto sembrava, e non sarebbe stata una provocazione simile a metterlo in difficoltà, anzi. Probabilmente avrebbe trovato parole più taglienti con le quali rispondere.
    Dall'altra parte, la sua poteva benissimo considerarsi un'offerta, anche se sarebbe stata difficile da afferrare. I nomadi tornavano sempre utili, quando si parlava di lavoro: erano i migliori se si parlava di contrabbandare carichi oltre il confine o di prendere d'assalto convogli e ciò non era un'informazione da sottovalutare.

    Quando le chiese cosa la portasse alla diga, non poté fare a meno di voltarsi ad osservarla, soffermando prima lo sguardo sulla distesa d'acqua e poi su tutto il resto. Poteva sembrare che stesse pensando a cosa rispondere e, da una parte era esattamente così. Avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, in realtà, ma la risposta era solo una: nostalgia.
    Fu in quel momento che notò qualcosa in lontananza...qualcosa che la fece distrarre momentaneamente dalla domanda.
    Sulla cima della struttura, quasi nascosta dalla penombra del tramonto, sembrava esserci una figura. Da lunga quella distanza, perfino le sue ottiche facevano fatica a fargliela distinguere.
    Una persona, sicuramente, dagli abiti scuri e ben coperta da quello che sembrava un lungo impermeabile con un cappuccio che copriva quasi interamente il viso. Difficile da dire, tuttavia, dato che ciò che CL riusciva a vedere non era nient'altro che una sagoma scura.
    La ragazza aggrotto la fronte e assottigliò lo sguardo per vedere meglio, sbattendo qualche volta le palpebre. D'un tratto, fu come se avesse soltanto immaginato quella figura. Non la vedeva più. Era come svanita.
    Fantasmi del passato, immagino... rispose infine, a tono basso, ancora intenta a perlustrare la diga con lo sguardo e a tentare di ritrovare quella figura. Strano. Forse l'aveva immaginata per davvero. Forse quel problema che aveva con gli alcolici era più serio di quanto pensava. Le bastava una birra per uscire di senno...che tristezza.
    Quando ero piccola venivo spesso qui. disse poi, voltandosi nuovamente e abbassando lo sguardo sulla bottiglia vuota che aveva ancora tra le mani. Laguna Bend era il mio porto sicuro, all'epoca. Amici, giornate passate all'insegna della spensieratezza...e poi è stata sommersa dalla brama di denaro delle corporazioni. Sono passati anni dall'ultima volta che sono stata qui e non mi sorprende affatto che nessuno ci abbia più messo piede.
    Alzò infine lo sguardo su Toorop, con espressione seria e, probabilmente, con un velo di tedio.
    E tu? Ci vieni spesso?
     
    Top
    .
10 replies since 12/2/2021, 23:48   167 views
  Share  
.